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lunedì 13 aprile 2020

Antipathic - Covered with Rust

#PER CHI AMA: Brutal Death, Cannibal Corpse
Torna la band italo-americana degli Antipathic, con un EP che include un paio di song più o meno nuove, ma anche una cover degli Obituary e una dei Cannibal Corpse, ossia quella "Covered with Rust" che dà il titolo al dischetto (mi sembra che un omaggio ai gods americani risieda anche nella cover del cd, da quel 'Butchered at Birth', dal quale la stessa title track di questo EP è estratta). “Hinexorable Hierarchy“ apre con la solita prepotenza schizoide dei nostri, ormai loro marchio di fabbrica, e il classico brutal death del duo formato da Tato e Chris (qui coadiuvati peraltro in alcune parti anche dal vocalist Bob Hodgins dei Human Repugnance) scorre come un fiume in piena tra accelerazioni al limite del grind, spaventosi intrecci sonori e rallentamenti con retromarcia incorporata, che ci fanno entrare in un maelstrom di follia, mentre le isteriche vocals di Tato, vomitano tutto il loro disprezzo per il mondo. Annichiliti dall'opening track, arriva "Reautonomous" (rilettura della vecchia “Autonomous Mechanical Extermination”) con il suo carico di veemenza in formato famiglia, sebbene la band si prodighi costantemente nella creazione di attimi di rarefazione dell'aria e conseguenti momenti di asfissia opprimente. Per fortuna è solo una scheggia di poco più di tre minuti che lascia il posto a "IDGAF" cover di quella ""Don't Care" dei maestri Obituary che figurava in 'World Demise' nel 1994. L'attitudine mid-tempo è la medesima dell'originale ma lasciatemi dire che la voce di John Tardy rimarrà per sempre inimitabile. È il turno dei Cannibal Corpse e del rifacimento di "Covered with Sores" qui cambiata appunto nel titolo, in "Covered with Rust", una song che parte lentamente ma poi divampa in quell'incendiario sound brutale degli originali. Un delizioso antipasto quindi, preludio forse di un nuovo album in arrivo? Mah, staremo a vedere. (Francesco Scarci)