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lunedì 24 ottobre 2016

Monkey3 - Astra Symmetry

#PER CHI AMA: Stoner/Prog Rock
I Monkey3 sono tornati e con molto piacere ho avuto modo di ascoltare il nuovo album da poco uscito, 'Astra Symmetry', gentilmente fornitomi direttamente dalla band. Per chi non li conoscesse, i Monkey3 sono una band svizzera nata nel 2001 che ha all'attivo quattro album, tra cui 'The 5th Sun' uscito nel 2013, osannato dalla critica internazionale come un masterpiece nel genere prog/stoner rock strumentale. La band infatti ha calcato i palchi dei più grandi festival sempre con ottimi riscontri da parte del pubblico. Le nostre scimmie tornano dopo tre anni di incubatrice sonora e sfornano un lavoro monumentale, un concept album incentrato sui quattro elementi fondamentali e le costellazioni che popolano il nostro cielo. La versione digitale pervenutami è infatti divisa in quattro cartelle (fuoco, aria, acqua e terra) per un totale di dodici brani che vanno dai quattro minuti scarsi agli otto abbondanti. Il quartetto, composto da batteria, basso, chitarra e tastiere, ha rivoluzionato il proprio sound, diventando più riflessivi nella composizione, concedendo largo spazio alla psichedelia stile Pink Floyd come ad esempio accade in "Arch". Un trip che parte da un'intro lunghissima, fatta di suoni drone a cui si aggiungeranno batteria e basso per costituire una colonna sonora eterea e liquida. Le chitarre entrano con calma, con feedback ed effetti space a rincarare la dose e quando la nostra mente è ormai sull'orlo dell'oblio senza fine, arriva l'esplosione ritmica con un assolo "gilmoriano" che vi farà scorrere un brivido lungo la schiena. "Seeds" esplora i confini del prog, ritornando ad un rifferama più vicino ai precedenti album, ma caratterizzato da una minor arroganza e da una certa ariosità, con uno studio maniacale dei suoni che rivestono un ruolo di pari importanza con quello delle linee di chitarra. La struttura infatti è articolata e segue un'evoluzione dinamica, sempre mantenendo un'impronta più introspettiva. Anche "Dead Planet's Eyes" segue questo filone, con archi che danno un tono epico, stavolta supportati da un cantato che si destreggia bene sulle note, dosando sapientemente dinamica e timbrica. Le ascese delle tastiere lasciano libertà alla chitarra che non deve occuparsi dei tappeti sonori e quindi tornano a srotolare i assoli classici del genere, decisamente ben fatti. Probabilmente il miglior brano se dovessimo sceglierne uno, ma preso da solo non ci fa apprezzare appieno le diverse sfaccettature che i Monkey3 hanno scolpito in questo 'Astra Symmetry'. "Crossroad" è inizialmente un brano più oscuro, viscerale, caratterizzato da chitarre più aggressive e da un cantato spirituale che ricorda gli OM. Poco dopo il mood cambia, come una raggio di luce che trafigge la spesse nubi e riporta la vita su un terreno sterile che aspetta solo una scintilla per ritornare rigoglioso. Con "Mirrors" la band affronta invece la psichedelia/prog degli anni '70, con chitarre leggere (anche acustiche) e un flauto sintetizzato che trasuda atmosfere folk da tutti i pori. Dopo circa settanta minuti di musica, possiamo dire che i Monkey3 sono cresciuti proiettandosi in avanti, lasciando (per il momento) indietro sonorità più aggressive, per regalare un album corposo, mistico e maturo, una intelligente evoluzione del loro sound e non un cambio di rotta. Evviva Darwin. (Michele Montanari)

(Napalm Records - 2016)
Voto: 80

https://www.facebook.com/monkey3band/