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| #PER CHI AMA: Psych Stoner |
Dal nordest italiano all’Asia centrale il passo non è mai stato così breve. Gli Ananda Mida, nascono infatti dall’incontro musicale tra il batterista Max Ear e il chitarrista Matteo Scolaro, che si cementa attorno all’interesse per alcune dimenticate tradizioni mediorientali. 'Anodnatius' è l’album d’esordio del gruppo dopo l’ep 'Aktavas/Passavas', e dovrebbe essere l’espressione del polo positivo dell’inconscio della band, tanto che è già in programma la realizzazione del seguito 'Cathodnatius', nel quale dovrebbero invece confluire le forze negative. Al di là di questioni più o meno filosofiche o metafisiche, la musica racchiusa in questi 40 minuti è uno stoner psych chiaramente debitore al blues rock degli anni '70, che alla potenza e alla “sporcizia” preferisce atmosfere piuttosto sinuose ed eleganti, nel segno di una pulizia stilistica davvero notevole. Il suono degli Ananda Mida deve moltissimo allo straordinario lavoro delle due chitarre (oltre a Scolaro, c’è anche Alessandro Tedesco), davvero sugli scudi per tutta la scaletta, con soluzioni sempre estremamente apprezzabili in termini di timbrica, armonia e gusto. L’album parte subito forte, giocandosi in apertura i numeri migliori, la trascinante "Aktavas" e la morbida "Lunia", alternando poi cose ottime ("Heropas", "Occasion" e in generale i brani in cui emerge maggiormente la componente psichedelica) ad altre riuscite solo a metà (il blues "doorsiano" di "Kondur", "Anulios" o lo strumentale "Passavas", inutilmente prolisso). Un lavoro comunque molto interessante per una band dalle ottime potenzialità , che deve forse ancora focalizzare meglio le proprie inclinazioni. Curioso di ascoltare il prossimo capitolo per scoprire anche il loro lato oscuro. (Mauro Catena)
(Go Down Records - 2016)
Voto: 70
https://anandamidaband.bandcamp.com/releases
Voto: 70
https://anandamidaband.bandcamp.com/releases
