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martedì 20 dicembre 2016

Our Blond Covers - Die & Retry

#PER CHI AMA: Alternative Rock, Incubus, Radiohead
Gli Our Blond Covers sono una band originaria di Parigi, formatasi nel 2013 da tre amici d'infanzia, Maxime, Vincent e Floriant, a cui un anno dopo, si è aggiunto anche Alexandre. L'obiettivo dei nostri era proporre un qualcosa che combinasse il sound di Incubus e Queens of the Stone Age. 'Die & Retry' ne rappresenta il risultato conclusivo. L’impressione generale dell’album è positiva, non saprei dire se per un vero e proprio talento insito alla band o se è determinato dal fatto che ogni singola traccia mi ha ricordato un che di altre band ben più famose: penso ai Pearl Jam, agli Hoobastanck o ai Foo Fighters. Per tale motivo definirei i nostri un po’ ruffiani nel loro approccio, considerati quei riff presi in prestito dai loro predecessori. Chiaro è che per superare gruppi di tale portata, gli Our Blond Covers debbano calcare molti palchi e sperimentare di più, soprattutto in termini di estensione vocale del vocalist (frecciatina diretta al frontman del gruppo, spingi di più! oppure fate cantare colui che nella prima traccia accompagna come seconda voce, decisamente più potente). Sette le tracce incluse in 'Die & Retry', apparentemente non molto legate tra loro, con l’unico comun denominatore affidato ad una scelta dei titoli di carattere introspettivo. Il primo brano “Die & Retry” è un ottima antipasto, ma è come mangiare il gusto più buono del gelato da subito e sapere che quello che si troverà al di sotto non darà la medesima soddisfazione. Ci si ricrede però con “Left Away Without a Trace” e “Deaf Tones”, rispettivamente terza e quarta traccia, più che un buon gusto è quel bel momento in cui arrivi alla granella e alle scaglie di cioccolato nascoste sotto, che danno sostanza sia al palato sia alla musica in questo caso. La prima comunque è una semi-ballad di alternative rock, mentre la seconda risente di qualche influenza alla Radiohead. Il resto dei pezzi non mi hanno entusiasmato particolarmente, ma coscientemente non sono disprezzabili; il suono è chiaro, aggressivo, a tratti atmosferico, ho solo qualche dubbio sulla voce del frontman che ha uno strano potere soporifero. In conclusione, 'Die & Retry' non è un album affatto male, che sicuramente non tradirà le attese di chi ama sonorità contaminate rock. (Alpha Rotter - Francesco Scarci)

(Dooweet Records - 2016)
Voto: 65

https://ourblondcovers.bandcamp.com/

mercoledì 19 ottobre 2016

Leaving Passenger - When It's Done


#PER CHI AMA: Alternative Rock, Nickelback
Salite in auto e caricate nel vostro lettore 'When It's Done', EP di debutto dei francesi Leaving Passenger. Vi accorgerete che ad un certo punto non ricorderete più la vostra direzione; e questo sembrerebbe un bene se il vostro cervello è aggrovigliato almeno quanto il mio. L’album, composto di sei brani, è decisamente il prodotto di un’attenta e accurata selezione di musica alternative rock che vede nei Nickelback alcuni punti di riferimento per i nostri. Quindici giorni di ascolto intensivo valgono un plauso, perché non credo che farei a meno di nessuno dei sei pezzi qui inclusi, anche se prediligo maggiormente il primo, "Running Back" e l’ultimo, "Scream", per una questione di puro ritmo cardiaco (in mezzo addirittura una ballad, la title track e una semiballad, "Better Place"). Inizialmente avevo trovato il dischetto un po' monotono, dai primi ascolti infatti non emerge nessun diamante, un po’ l’accusa che spesso si fa a molti artisti, cioè quella di non avere la classica hit da classifica. Ma questo va letto anche da un altro punto di vista, sono sicuramente fedeli a loro stessi. E come scritto precedentemente, perché cercare un diamante quando i nostri transalpini te ne offrono sei? Avete presente quando la vostra ragazza monopolizza la radio in cerca di una canzonetta soft e iper trasmessa? Ebbene, quest'album potrebbe essere un valido compromesso tra il vostro e il loro genere. Un alternative rock dal piglio mainstream che scivola via mentre voi guidate, osservate il mondo, e loro suonano indisturbati, ammiccando qua e là anche a Hoobastank e Linkin Park. Credo che valga la pena averlo tra le scelte musicali personali, perché prima o poi vi capiterà quel giorno in cui avrete realmente bisogno di dimenticare la vostra direzione e di osservare il mondo senza che nessuno metta mano al lettore cd. Ricordo poi che 'When It's Done' è il loro EP d'esordio, auspico quindi che il quartetto parigino lavori duramente per ottenere in futuro i medesimi risultati, se non migliori, con lo stesso e acuto taglio di editing. Pochi brani, ma bellissimi. Bidimensionali. (Alpha Rotter)