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venerdì 7 febbraio 2025

Until Death Overtakes Me - Diagenesis

#PER CHI AMA: Funeral Doom
'Diagenesis' è un'opera che trasforma il funeral doom in una potente esperienza catartica. La one-man band belga Until Death Overtakes Me, guidata dall'enigmatico Stijn Van Cauter, consegna al pubblico il suo tredicesimo album, un viaggio musicale che trascende la mera fruizione sonora per diventare una meditazione profonda su morte, trasformazione e rinascita. Ogni traccia, dalla durata monumentale di circa un quarto d'ora, si configura come un capitolo indipendente di una narrazione cupa, permeata da malinconia e dalla totale assenza di speranza, con titoli capaci di evocare immagini intense e riflessioni spirituali. L’album si apre con "Ascension", un brano che agisce come portale verso un abisso insondabile. Le chitarre si insinuano lentamente, simili a vapori irrespirabili che sgorgano da una ferita nella terra, mentre i synth ambient costruiscono un’atmosfera intrisa di suggestioni ritualistiche e oscure. La voce di Van Cauter emerge come un ruggito cavernoso che recita versi intrisi di morte e devastazione. Tra inni solenni e lamenti desolati, "Ascension" mantiene una delicatezza sonora quasi eterea, come se volesse preparare l’ascoltatore a un imminente cataclisma musicale. È una perfetta introduzione al resto del disco, capace di catturare e inquietare, trascinando chi ascolta in un vortice sonoro dal quale sarà difficile far ritorno. Il viaggio continua con "End’s Lure", un'immersione totale nel tema della trasformazione. La batteria segna un ritmo sepolcrale, quasi a scandire il lento fluire di ere geologiche, mentre le tastiere disegnano melodie rarefatte dall'impronta eterea. Il brano avanza con un’evoluzione lenta ma inesorabile, creando una sensazione di metamorfosi tanto sonora quanto spirituale. La successiva "White Light" non è da meno: il suo andamento lento e insondabilmente oscuro, evoca immagini di raggi luminosi che filtrano a malapena attraverso fenditure nella roccia. Il pezzo dissolve le barriere tra reale e trascendente, grazie a un impianto sonoro minimalista che invita alla contemplazione. A chiudere l'opera troviamo "For", il brano più breve della raccolta (poco più di 13 minuti). Questo pezzo avvolge l’ascoltatore in paesaggi sonori opprimenti e introspettivi, fungendo da degna conclusione per un album che non teme di addentrarsi nei temi più profondi e tenebrosi dell’esistenza. "For" suggella l'esperienza d'ascolto con una performance che lascia un segno indelebile, consigliata solo a coloro che ricercano nella musica qualcosa che vada oltre il semplice ascolto, verso una dimensione emotiva e introspettiva. 'Diagenesis' è molto più che un album: è una davvero ostica opera immersiva che invita alla contemplazione del mistero della morte e delle sue trasformazioni. Perfetto per chi desidera perdersi in paesaggi sonori oppressivi e avvolgenti, questo lavoro si distingue per la sua capacità di trasformare l’oscurità in arte catartica. (Francesco Scarci)

(Aesthetic Death - 2024)
Voto: 73

https://udom.bandcamp.com/album/diagenesis