#PER CHI AMA: Electro/Ambient |
Ecco una novità in ambito discografico dalla forte propensione alla musica sperimentale e per citarne la sua presentazione al pubblico, ripropongo per intero, quello che si trova scritto sul loro sito web: Acoustic Motion Concepts è un'etichetta per gli amanti della musica cross-style che apprezzano i concetti artistici originali, le produzioni musicali dal design elaborato e l'amore per il design analogico. La label tedesca sfodera suoni e musiche veramente astratte e irraggiungibili, dall'ambientazione poetica alla sperimentazione con la musica sacra, minimal jazz, sperimentazione da camera, ambient e molto altro, tutto da scoprire. La composizione concettuale è la base di partenza di ogni opera creata dai vari artisti che fanno parte della rosa dell'etichetta teutonica, e in particolare per l'album che prenderemo in esame oggi, è doveroso ricordare che è stato ispirato dall'architettura delle chiese, ed in particolare dalle vetrate della chiesa di Giovanni XXIII, situata a Colonia, la cui struttura anima questo lavoro,intitolato 'Mosaik 127', del giovane musicista tedesco Lukas Schäfer. L'ambient strumentale è il terreno fertile su cui poggiano le sue composizioni che a volte virano al futurismo con richiami robotici al krautrock, quello più cervellotico e rarefatto, mentre a volte tesse trame più elettroniche, ipnotiche tra Seefeel e Autechre come nel brano "Still" o strizzando l'occhiolino ai giochi robotici fantascientifici di "E=MC²" di Teddy Lasry. Schäfer gioca con la modulazione del suono, sintetizzatori e loop ariosi e spaziali come nelle composizioni di Sven Grünberg in 'Hingus', agitando il suono del sintetizzatore, rendendolo a volte sinfonico a volte minimale, d'atmosfera, quasi sempre e comunque con anima inquieta, buia come in "Sommerset", che pur mantenendo un legame forte con l'elettronica sperimentale dei 70s, si esprime con un suono moderno, digitale, profondo e sempre in bilico tra il galleggiare nell'aria e il cadere in un vortice di allucinazione psicologicamente devastante. La sezione ritmica è ridotta all'osso, minimale, usata solo a tratti e in maniera mirata. Mi piace pensare a Schäfer come un nipotino del George Harrison meno conosciuto, l'artista colto del capolavoro che fu 'Electronic Sound' del 1969, con quel suono del futuro fatto di rumori, elettronica primordiale e sintetizzatori. Ecco, devo dire che 'Mosaik 127', potrebbe essere un ottimo discendente di quella musica, un disco che contiene quel DNA sonoro ma che lo ha collocato in una dimensione sonora ispirata proprio all'eco profondo di una cattedrale, con una qualità audio strabiliante, perfettamente in sintonia con le uscite ultra moderne della francese Ultimae Records. Musica per menti aperte alla musica concettuale, piena di immagini mentali, astratte e viaggi della mente. Musica lontana dai canoni di mercato, suoni che seguono solo la fantasia, l'ingegno e la libertà compositiva. L'ambient music che incontra la chiesa, recita la nota introduttiva sul sito della label, e trovo che sia molto centrata per capire il lavoro di quest'artista. Un disco impegnativo ma appagante, curato sotto tutti gli aspetti, dall'artwork del digipack alla produzione, fino all'ispirata composizione delle musiche, che vi renderanno sicuramente una buona esperienza d'ascolto. (Bob Stoner)
(Acoustic Motion Concepts - 2021)
Voto: 74
https://schfer.bandcamp.com/album/mosaik-127
Voto: 74
https://schfer.bandcamp.com/album/mosaik-127