#PER CHI AMA: Black atmosferico, primi Katatonia |
Mentre sto qui a scrivervi di 'Praxis', sappiate che è già uscita una compilation a raccontarci qualcosa di più degli Aethyrick e dei due demo che ne hanno aperto la carriera. A parte questo, del combo finlandese si sa ben poco, se non che si tratti di un duo le cui facce, nelle foto ufficiali, rimangono celate. Largo spazio allora all'ispirata proposta dei nostri e a quello che sembra un black metal dalle forti tinte malinconico-atmosferico, come già si evince dall'opener "Protectress", che sfoggia notevoli melodie e un sound che mi ha evocato un qualcosa dell'esordio dei Thy Serpent di 'Forests of Witchery'. Sensazione confermata anche dalla seconda e arrembante "Reverence", che ci martella e non poco, con quella sua ritmica scarna e le sue grim vocals, il tutto corredato da una buona dose di melodie che ne stemperano la durezza e l'aggressività di fondo. La proposta del duo formato da Gall ed Exile, sembra abbracciare un black ancor più atmosferico, a tratti sognante, con "Pilgrimage" dove a parte i synth, sembra farsi largo un bel basso tonante e un tifone sonoro a livello di batteria. La song però ha modo di rallentare negli ultimi due minuti e concedere largo spazio ad un riffing in tremolo picking, atto ad incrementare l'impatto emotivo del disco. Non pensate però che 'Praxis' sia un disco per mollaccioni, sebbene "Quietude" vada alquanto a rilento con il suo black mid-tempo strumentale, è solo un modo per farci rifiatare e ripartire con "Wayfarer". La quinta traccia riparte là dove ci eravamo lasciati con la terza song e quindi una proposta di black sempre controllato, abbastanza melodico, che concede forse qualcosina a livello di originalità, ma che comunque sa il fatto suo su come catturare l'attenzione di chi infila le cuffie per la prima volta e tasta il polso alla proposta degli Aethyrick. Un po' più storta nel suo incedere "Adytum", lenta e sulfurea nel suo proporre un suono che qui sembra essere più evocativa, pur non inventandosi nulla di che, anzi ammiccando non poco ai Katatonia di 'Brave Murder Day'. Il finale è affidato a "Totems": chitarra zanzarosa, ritmica lenta e sinuosa, piglio depressive, buon comparto chitarristico, discreta dose di melodie autunnali a sancire la conclusione dell'atto primo dei finlandesi Aethyrick. Nulla di nuovo sotto al sole, ma quello messo in scena mostra per ora un promettente futuro. (Francesco Scarci)
(The Sinister Flame - 2018)
Voto: 74
https://aethyrick.bandcamp.com/album/praxis
Voto: 74
https://aethyrick.bandcamp.com/album/praxis