#PER CHI AMA: Post Metal, Cult of Luna |
L'abito non farà di certo il monaco, ma quando tra le mani mi sono ritrovato un box in legno intagliato a mano, devo ammettere di esserci rimasto di sasso ed essere già partito da un rate di valutazione che sfiorava la sufficienza piena e senza aver ancora ascoltato il lavoro. Allora, vediamo se il mio non soffermarmi all'apparenza, darà comunque i suoi frutti... Faccio partire 'Awaken', EP di debutto dei toscani Amouth. La direzione musicale dei nostri si palesa immediatamente, dopo l'intro "Il Neige", con "Awake", in quanto fortissimo è l'eco dei Cult of Luna a diffondersi nell'etere. Post-metal quindi per il quartetto di Arezzo, che ha nei suoi mid-tempo costellati da nubi minacciose, il suo punto di forza. Nessuna novità tuttavia per questo ormai inflazionatissimo genere: qualche bella malinconica linea di chitarra qua e là, i classici break ambient, il vocione mai troppo pulito che arriva a sfiorare il growl. Con "The Priest", la componente più criptica dell'ensemble italico prende il sopravvento e, pur rasentando a più riprese la matrice musicale dei gods di Umeå, dimostra quanto siano bravi i nostri nel catalizzare l'attenzione di chi ascolta. Forse le strazianti melodie, il limaccioso e ribassato sound delle sei corde o l'aura funerea che ammanta il brano, alla fine ne rendono l'ascolto godibilissimo, nonostante i suoi quasi undici minuti. "City of Gold" scorre più nervosa fino alla sua inevitabile interruzione arpeggiata, un must per il genere, che i nostri sembrano seguire talvolta, troppo pedissequamente. Forse ancora un po' troppo scolastici gli Amouth; tutti i dettami del genere sono del resto stati rispettati anche nella conclusiva "Departure", una song non certo memorabile, che si farà ricordare più che altro per un tremolo picking che rapisce la scena ad un ingresso musicale piuttosto in sordina e prosegue con linee sonore crescenti in intensità. Comunque sia, la band mostra ampi margini di crescita dopo i numerosi commenti (positivi e negativi) piovuti su questa release. Sono certo che i quattro di Arezzo saranno in grado di recepire il meglio da quei commenti e sfoderare la prossima volta, una prova di grande qualità e personalità. C'è da scommetterci, la sufficienza piena è stata del resto raggiunta anche senza la valutazione dell'incredibile packaging, che vale di per sé l'acquisto. (Francesco Scarci)
(Self - 2014)
Voto: 65