#PER CHI AMA: Crossover, Nu, Korn, System of a Down |
Gli italiani, anche se con una gamba sola, lo fanno meglio. Il rock. Non è propriamente rock lo stile di questa band di Reggio Emilia, infatti tanto per citare il loro sito, “The Crack” è un disco che osa. Su questo sono abbastanza d'accordo, nel senso che ognuna delle sue 9 tracce vuole sondare un differente genere, dal crossover al nu metal, passando per il prog e toccando pure il southern rock. Non voglio stare qua a discutere se è una scelta formidabile oppure una mancanza di identità, sta di fatto che comunque il cd ha un bel tiro e mette sul piatto tutte le buone qualità dei Onelegman. La voce effettata stile Korn forse è l'unica scelta opinabile solo perché porta al facile paragone, ma l'ottimo lavoro mostra l' elevata tecnica della band e la voglia di voler sperimentare, anche se certi canoni devono essere mantenuti. Iniziamo la carrellata dei pezzi presenti in questo "The Crack". “See That Truth” apre il cd con dei bei riffoni southern e la parte ritmica ben bilanciata, tosta al punto giusto per dare l' idea di una cavalcata sfrenata attraverso il profondo sud mentre l’Indian sotto il culo borbotta sorniona. “Dream On” utilizza un sound prog che apre con una ritmica tribale per cambiare completamente pagina e assaporare un altro riflesso di “The Crack”. Ottimo pezzo anche questo. Passiamo poi al thrash nudo e crudo di “Black Lamb” che mi ha lanciato in un cardiopalma che non ricordavo da tempo. La batteria sprigiona tutta la sua cattiveria e tecnica in un colpo solo, dando alla luce un brano che dà molto filo da torcere ai grandi del genere. Concludo con “Vortex” che risulta sicuramente l'esperimento più azzardato dell'album, infatti mescola sonorità balcaniche al thrash-metal. Per carità, l'into sembra presa da “St. Anger” dei Metallica, ma l'alternanza con riff alla Bregovic rende il tutto assai sperimentale e godibile. Bravi questi Uomo-con-una-gamba-sola, l'esperienza e la professionalità si sente tutta e meritano una bella pacca sulla spalla e una birra offerta al banco dal sottoscritto. Respect. (Michele Montanari)