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sabato 5 novembre 2011

Abstract Spirit - Horror Vacui

#PER CHI AMA: Funeral Doom
In fatto di gusti musicali mi ritengo una persona fortunata. Ho maturato, con il tempo, un’attenzione quasi maniacale verso gli aspetti più prettamente spirituali della musica, in ogni loro incarnazione. Dico questo perché sono giunto alla conclusione che quasi esclusivamente il genere doom, nelle sue molte derivazioni, è riuscito a imprimere il suo stigma universale nel profondo dei cuori di molte creature, affascinate da un suono che punta quasi ad un’illuminazione mistica. “Horror Vacui” ne è l’esempio: squarcia di netto il confine tra reale e irreale, distrugge il senso di comprensione, isola dai nostri simili. Le sette tracce di questa formazione russa rappresentano a tutti gli effetti ciò che un ascoltatore degno di questo nome si può aspettare da un full-length totalmente funeral doom. Compaiono certamente le tastiere, magistralmente non invasive, che non si arrogano nessun diritto di prima linea e attenuano un pressante senso di panico che pare incombere all’orizzonte. L’epico suono delle trombe dirige una marcia funebre cosmica accompagnato da litanie da cattedrale sconsacrata (ricordo “Until death overtakes me”). Le voci si alternano, a seconda dell’andamento, in growl (lento), sospiri (sottofondo), urla maniacali (stacco di tempo e cambiamento di riff). Sebbene la registrazione pesante accentui la compressione delle chitarre, la direzione verso cui punta la band è decisamente legata ad interessi atmosferici. Non lo considero come un equilibrio di causa-effetto, ma di sicuro un motivo ci sarà se sei tracce su sette superano i dieci minuti. Eh si, devo ripeterlo ancora una volta, perché è fondamentale: “Horror Vacui” è un viaggio nelle regioni più remote dello spirito nella comune tradizione ‘funeral’, un viaggio da affrontare da soli e tutto d’un fiato. L’ascolto ripetuto può avere conseguenze fisiche, quindi fate attenzione. Un momento topico di questo incubo nero lo troverete nella seconda traccia, “Post Mortem”, sintesi di quello che dovrebbe essere un caposaldo del genere. Solitude Productions… La mia etichetta perfetta… (Damiano Benato)

(Solitude Productions)
Voto: 75