Bravi! È la prima impressione che rimane subito dopo aver ascoltato il CD autoprodotto da questa giovane band del Costa Rica. “Dandelion” esce a due anni di distanza da “A Relative Moment of Peace”, album d'esordio che ha dato la possibilità a questi sei ragazzi di partecipare a diversi festival Progressive-Rock nel continente sud-americano e di farsi un nome grazie al loro indiscutibile talento. Quello che stupisce sin dal primo ascolto del cd è la capacità innata di combinare assieme tutti gli elementi in un mix sorprendentemente piacevole e omogeneo, in cui nessuna componente risulta sacrificata rispetto alle altre. Partendo dalle tastiere infatti, con un Calvo che oltre a essere il principale compositore dei brani si dimostra anche un ottimo musicista, abile negli assoli tanto quanto nella parte elettronico-digitale, la musica dei nostri scivola via che è un piacere. Le chitarre svolgono un lavoro egregio, gli assoli sono ottimi, non solo dal punto di vista della velocità d'esecuzione ma anche per l'energia che sanno trasmettere così come il basso che fa sentire la sua presenza in ogni traccia. Le voci sono decisamente pulite anche se in alcuni passaggi non sono perfette al 100% (forse troppo “acerbe” in alcuni frangenti). Nota al merito inoltre per la batteria: Jorge Sobrado è decisamente un batterista talentuoso, certo non siamo ai livelli di Portnoy ma comunque ha un'ottima impronta, bravo negli inframmezzi jazz, abile nei passaggi più complessi e dinamici così come nell'utilizzo del doppio pedale. Interessante infine l'intrusione etnica con le parti di flauto di Eduardo Oviedo che si integra molto bene con l'identità dell'album. In definitiva “Dandelion” è un lavoro elaborato e ricco di ottime melodie ricercate; raccomandato non solo agli amanti del genere. Da ricercare assolutamente! (Alberto De Marchi)
(Self)
Voto: 75
Voto: 75