Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Niet. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Niet. Mostra tutti i post

martedì 11 settembre 2018

Niet - Dangerfield

#PER CHI AMA: Post Punk/Noise, Shellac
Fare musica noise punk in due persone non deve essere faccenda cosi semplice. Ci provano i Niet (il cui moniker è un omaggio ai NoMeansNo), ensemble proveniente dalla provincia di Ferrara che con armi e bagagli in mano (una chitarra e una batteria), ci sparano addosso questo EP di cinque pezzi, intitolato 'Dangerfield'. L'approccio all'opener "All Work And No Play" non è quanto di più semplice mi aspettassi: la musica ha un'espressione alquanto minimalista (anche a livello vocale), si sente che manca di qualcosa. Complice anche una registrazione lo-fi, mi lascio comunque investire dalla carica energica di questi due ragazzi. La matrice musicale del duo è sicuramente punk-hardcore - penso ad una versione più corrotta dei Melvins - su cui poi i nostri ci innestano ridondanze noise/math. Quella della ripetitività dei suoni (caratteristica di Shellac e Jesus Lizard, altre due importanti influenze della band di Portomaggiore) emerge anche nella seconda "Sinking", canzone ruvida, schizoide e snervante quanto basta per spingermi a premere sul tasto skip, per evitare di accumulare una fastidiosa rabbia interiore. Questo è infatti l'effetto che subisco nell'ascoltare le scorribande noise punk dei Niet, è musica che necessiterebbe infatti di una bella valvola di sfogo, magari un bel pogo durante uno dei devastanti concerti del duo emiliano. Nel frattempo, il disco prosegue tra deliri post punk con "MDZhb" e tribaleggianti divagazioni math (la title track) che tuttavia stentano a decollare, come se deprivate di quel quid che invece ha reso magiche le proposte delle altre band citate sopra. A chiudere ci pensa "KEXP", forse il pezzo meglio riuscito del disco, in cui la componente vocale sembra più fluida, al pari delle linee di chitarra, per lo meno più fruibili. C'è ancora tanto lavoro da fare per poter almeno avvicinarsi ai mostri sacri e dare una maggiore fruibilità ad un disco desisamente ostico, e in cui la cattiveria non è messa al giusto servizio della musica. (Francesco Scarci)