#PER CHI AMA: Psych/Prog Rock |
Nasce con lo speciale titolo di 'Madness and Magic' l'ultima fatica del gruppo norvegese degli Arabs in Aspic e a conti fatti, dopo ripetuti ascolti, le aspettative non vengono proprio disilluse. La follia divampa a colpi di psichedelia e rock progressivo che si manifestano con gran classe in un sound sofisticato, figlio dei suoni che vissero a cavallo tra la seconda metà degli anni sessanta e la prima degli anni settanta. Orchestrati da un ottimo gioco di suoni e voci, variegati e multiformi, la band è animata da scelte musicali che riescono ad esaltare proprio la parte magica di un certo prog folk rock corredato da una buona dose di "Sgt Pepper" e da qualche giravolta presa in prestito dal 'Magical Mystery Tour' dei fab 4. Durante l'ascolto, si ha la costante sensazione di essere davanti a composizioni tanto ragionate, complesse, dalla cadenza efficace, come potevano essere quelle di 'A Trick of the Tail' dei Genesis, con sfumature, dettagli e aperture, tutte da scoprire, frutto di una peculiare ricerca di un suono caldo, intenso e appunto incantato. La tonalità della voce mi ricorda, in una forma più consona al genere, il vocalist degli Sheavy, Steve Hennessey (anche se lo spettro di Phil Collins rimane comunque sempre dietro l'angolo), sebbene lo stoner non esista in quest'album dall'artwork peraltro splendido (la band di Trondheim ha una cura maniacale di suoni e immagine). Qui si parla di musica intellettuale con evoluzioni colorate che esplorano i terreni di battaglia dei National Health e Missing Link. Terre di musica senza confine che in alcuni casi diventano cosmiche (piccoli intrecci pink floydiani sparsi qua e là), in altre cupe, alla maniera teatrale dei Black Widow, come nella conclusiva e lunghissima "Heaven in Your Eyes", dove gli Arabs in Aspic mostrano il lato più introverso del loro sound, inserendo fraseggi esotici e un wah wah pesante che per qualche istante riporta alla mente niente di meno che le chitarre di 'Dirt' degli Alice in Chains. Subito dopo si torna come sempre alle variazioni elaborate e rigorosamente prog. Praticamente questo ultimo brano potrebbe essere considerato un EP dentro l'album, con tutte le varianti di tempo e genere che ci sono nel ricordo dei maestri Gentle Giant in primis. Il disco, uscito per la coraggiosa e visionaria etichetta Karisma Records, è alla fine piacevolissimo, immerso in un'atmosfera magica assai originale, fatto da musicisti capaci e abili manipolatori della materia progressiva. Un'ottima produzione ne avvalora poi le varie sfaccettature ed il tutto risulta una ghiottoneria per gli ammiratori di questo tipo di sonorità. Difficile dire quali brani emergano poichè la poliedricità dell'ascolto è così ampia che tutto suona sempre fresco ed inaspettato, cambiando pelle nota dopo nota. Una vera gemma musicale a mio avviso è rappresentato dalle due parti di "Lullabye for Modern Kids", non chiedetemi il motivo perchè mi sarebbe difficile spiegarlo, provate ad immergervi nelle sue atmosfere e sono certo che rimarrete spiazzati da quanta roba potrete trovarci al suo interno. Un album magnifico! (Bob Stoner)
(Karisma/Dark Essence Records - 2020)
Voto: 80
https://arabs.bandcamp.com/album/madness-and-magic
Voto: 80
https://arabs.bandcamp.com/album/madness-and-magic