#PER CHI AMA: Post Rock/Shoegaze, Slowdive |
A volte mi domando quante gemme mi perderei in ambito discografico se non navigassi nel sottobosco più profondo (il medesimo problema potrebbe essere traslato anche nel cinema o nel mondo dei libri). Mi sento un privilegiato a poter scavare nell'underground alla ricerca di musica che nessuno conosce e probabilmente mai avrà modo di ascoltare. Oggi il mio mouse si è soffermato sul sito di una band polacca, i Besides, in sella alla scena post-rock dal 2011, con un primo disco, 'We Were So Strong', datato 2013 e questo 'Everything Is', uscito nell'autunno del 2015. Il primo album guardava a sonorità più orientate al versante prog rock, mostrando il lato più dirompente dei nostri con brani diretti ("At Night", "Linnet's Fligt" o la title track), altri più dream-pop ("Beyond") votati a proporre atmosfere cariche di plumbea nostalgia ("May I Take You Home?") che nel loro evolversi potevano chiamare in causa alternativamente le primissime uscite dei conterranei Riverside ("Strand") o una versione più onirica dei Porcupine Tree ("Deprived of"), il tutto muovendosi sempre in un puro ambito strumentale. Il nuovo lavoro include otto pezzi, che chiamano in causa i grandi nomi del post rock ma non solo, viste le influenze shoegaze di cui il disco risente palesemente e di cui si ammanta, grazie a quella sua aura ideale per uggiose giornate di novembre, in cui la cosa più stimolante da fare, sarebbe semplicemente pararsi dietro alla finestra e scrutare l'orizzonte, accompagnati da un malinconico sottofondo musicale. Certo, se la sfortuna vuole che di fronte abbiate un bel palazzone che vi ostruisce la vista, come per il sottoscritto, non rimane che stendersi al buio di una stanza, accendere un po' di musica e lasciarsi agguantare dalle melodie soffuse di questo quartetto di Brzeszcze, una cittadina dal nome tanto incomprensibile quanto intrigante, non troppo lontana da Katowice. "Of Joy", "Efflorescent" e "Fluttering" sono i primi tre brani in cui ci si imbatte durante l'ascolto di 'Everything Is', effluvi di musica eterea, fatta di densi e introversi intrecci chitarristici, capaci di evocare gli Slowdive e i My Bloody Valentine, giusto per fare due nomi su tutti, qui però privati di un vocalist. Per arrivare alla mia song preferita, dobbiamo attendere la quarta posizione del cd, "And So Am I", la classica traccia che parte piano e sale in un crescendo umorale fatto di percussioni tribali, riverberi distorti e struggenti linee melodiche, in un'alternanza di chiaroscuri emozionali. "Cauterized" e la seguente "A Threnody" rappresentano invece il lato più oscuro dei Besides, con un sound più notturno e a tratti claustrofobico, ma che comunque permette di godere delle fluttuazioni soniche di questo ensemble polacco, che nella conclusiva "Of Sorrow" apre addirittura con scariche inattese di violenta elettricità. Peccato solo per la mancanza di una voce che avrebbe reso il tutto ancor più gustoso; d'altro canto la fortuna dei già citati Slowdive e My Blood Valentine o ancora Ride e Pale Saints, è passata anche dalla presenza di un vocalist dietro al microfono che modulasse nel migliore dei modi, la loro proposta musicale. (Francesco Scarci)
(Self - 2013)
(Self - 2015)
Voto: 70
Voto: 75