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martedì 28 luglio 2015

The Mondrian Oak - People Have Secrets

#PER CHI AMA: Heavy Garage/Post Hardcore/Stoner
Arriviamo un po’ in ritardo sull’ultimo album dei The Mondrian Oak, ma non potevamo non parlarne. Tempo di grandi novità per il trio anconetano, già titolare di un paio di interessanti lavori di post-metal strumentale. Per prima cosa, non sono più un trio, ma un quartetto, dato che ha fatto il suo ingresso in formazione anche (e qui sta la seconda, grossa novità), un cantante. Quello che è avvenuto poi, novità numero 3, è un radicale quanto inaspettato cambio di direzione musicale. Per questo 'People Have Secrets', infatti, i The Mondiran Oak lasciano da parte il loro suggestivo post strumentale per abbracciare un rock dritto e potente, conciso e tirato, che tira immediatamente in ballo nomi quali i Queens of the Sone Age di 'Rated R'. Il lavoro è confezionato in modo impeccabile, dalla registrazione al mastering, fino all’elegante artwork cartonato. Nulla da ridire quindi sul piano formale, e inoltre la periza dei musicisti non è in discussione. Francesco Giammarchi macina riff potenti e mai banali, la sezione ritmica viaggia compatta e arcigna, e Michele Magnanelli alla voce si dimostra per nulla timido, dando il meglio di sé quando può dar sfogo alle sue evidenti inclinazioni HC (in alcuni punti ricorda Dennis Lyxzén dei Refused). Apprezzabile anche la scelta di confezionare brani brevi e concisi (la durata totale non arriva alla mezz’ora), che sappiano andare subito al punto, senza perdersi in inutili lungaggini. Il punto è che, quando si sceglie di puntare forte sulla forma canzone, poi le canzoni bisogna anche saperle scrivere. E questo è il terreno sul quale i quattro devono ancora lavorare un po’. I nove brani infatti, finiscono inevitabilmente per sembrare già sentiti, e nessuno di questi pare, in fondo, essere davvero memorabile. La voce non ha molti registri a disposizione e piacciono di piú i pezzi in cui può lasciarsi andare e fare quello che sa fare meglio, come nel tiratissimo stoner garage “5” oppure nell’opener “R.O.A.K.”, che lascia intravedere soluzioni melodiche interessanti. Meno convincenti paiono invece i brani in cui il ritmo rallenta e ad emergere dovrebbe essere la qualità di scrittura, cosa per il momento lascia ancora un po’ a desiderare. 'People Have Secrets' è comunque un disco interessante, che dal punto di vista della fattura risulta decisamente al livello dei nomi blasonati a cui i nostri sembrano ispirarsi, ma un lavoro inevitabilmente di transizione verso uno stile e una formula che i quattro non mancheranno di mettere maggiormente a fuoco. Da seguire con attenzione. (Mauro Catena)

(Seahorse Recordings - 2015)
Voto: 70