#PER CHI AMA: Doom, My Dying Bride |
La Ván Records ci delizia con un'altra perla musicale, cosi come ci sta abituando da qualche tempo a questa parte l'etichetta tedesca. Questa volta ci conduce in Svezia per farci meglio conoscere i Griftegård, band attiva dal 2004, ma con un solo Lp nella propria discografia e una manciata di EP e split cd alle spalle. Solo due i pezzi che costituiscono 'The Four Horsemen': la title track, cover song degli Aphrodite's Child, band progressive greca di fine anni '60, in cui militava il mitico Demis Roussos, scomparso proprio quest'anno. E forse "The Four Horsemen" vuole essere un tributo a uno dei bassisti più talentuosi del rock, che si rifaceva nel suo stile, a Paul McCartney e Brian Wilson. La canzone, nel suo oscuro incedere doom, riscopre la poesia psichedelica della band greca, e di quella song di primissimi anni '70, dischiudendo la magia musicale che trasudava dalle note immortali degli Aphrodite's Child. La seconda traccia, "A Beam in the Eye of the Lord", è un puro pezzo doom che potrebbe evocare i My Dying Bride, fatto salvo per la voce pulita di Thomas Sabbathi, che solo in alcuni frangenti, cambia registro e si getta su tonalità più profonde. Il brano è lento e disperato e racchiude l'essenza tipica del genere, galleggiando in un mare di cupa desolazione (e ottime melodie). Peccato che il dischetto duri solamente 16 minuti, mi sarebbe piaciuto approfondire maggiormente il sound dei Griftegård, vorrà dire che mi affiderò a internet per saperne di più di questi nuovi cavalieri dell'apocalisse. (Francesco Scarci)
(Ván Records - 2015)
Voto: 70