#PER CHI AMA: Power Thrash, Nevermore, Testament |
La Francia è attiva su tutti i fronti: l'abbiamo apprezzata poc'anzi con il math rock dei Quadrupède, in passato con i deliri estremi di Blut Aus Nord e Deathspell Omega, e anche grazie alle sonorità shoegaze di Alcest o Les Discrets. Credo fermamente che il paese dei cugini transalpini, rappresenti oggi come oggi, il luogo numero uno al mondo dove fare musica, musica con la M maiuscola. I ragazzi di oggi arrivano dalla capitale con un sound che si rifà al thrash dei Nevermore. 'Shades of Grey' è il loro roboante debutto, uscito nell'ultimo scorcio del 2014. Nove brani in tutto che vi potranno catturare per lo spessore energico delle loro chitarre. La title track, nonché anche opener del disco, mette immediatamente in chiaro le intenzioni dei nostri: il classico thrash metal melodico e schiacciasassi, grazie all'ottimo rifferama del duo composto da David e Matt, coadiuvati da Damien al basso e Rudy alla batteria. Cyril completa infine il quadro, ponendosi alla voce con la stessa attitudine di Warrel Dane nei già citati Nevermore, ma con risultati non altrettanto eccellenti. Quel che risulterà chiaro è che gli Omainen picchiano come dei forsennati e questo gli piace parecchio, ma ne costituisce un limite. Peccato infatti che un buon assolo non ne arresti la furia; tant'è vero che ho rischiato di cadere quasi immediatamente sotto i ferocissimi colpi inferti dall'ensemble francese. "New Breath" prosegue all'insegna della stessa monoliticità di fondo incontrata nella prima traccia, con un sound forse un po' troppo rigido nei propri confini musicali e con il vocalist a cantare un po' troppo per i miei gusti. Fortunatamente l'act di Parigi capisce la necessità di inserire delle varianti nel proprio sound e un paio di buoni assoli ne spezzano efficacemente la ripetitività. Con "The Great Deceit", la band diventa ancor più dinamica, sembra che impari, brano dopo brano, dai propri errori contribuendo a rendere il suono più variegato e poliedrico, grazie a ripetuti assoli che rendono il tutto più gradevole. Certo, con un Cyril un po' più intonato ed espressivo, le cose funzionerebbero anche meglio, ma si sa, lo spazio per il miglioramento è infinito. Il rullo martellante degli Omainen prosegue anche con le successive tracce, confermando punti di forza (una ritmica granitica e ottimi assoli) ma anche di debolezza (la voce è da rivedere, cosi come pure un'eccessiva staticità all'interno di schemi fin troppo definiti che rischiano di tediare chi ascolta). "When Nothingness Comes" suona al limite del doom, strizzando l'occhiolino addirittura ai Candlemass, "Rest in Violence" ha un'inclinazione più rock oriented, anche se poi il fragoroso riffing spacca che è un piacere con delle spigolose chitarre di scuola Testament. Un fugace intermezzo acustico e tocca a "The Source of All" prendere in mano le redini del disco per una portare a una degna conclusione questo 'Shades of Grey'. I suoni inflessibili della band continuano a collocarsi in un solido thrash metal assai robusto, in cui largo spazio viene concesso al potente drumming. Il disco chiude con altri due pezzi, di cui "Faultless Though Guilty" è la classica semi-ballad in stile Bay Area, che conferma luci ed ombre di una band che ha il dovere morale di migliorarsi, progredire alla ricerca di una propria personalità, sistemando qua e là un po' di cosine nella propria proposta. Coraggio. (Francesco Scarci)
(Self - 2014)
Voto: 60