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lunedì 11 novembre 2024

Obscura Qalma - Veils of Transcendence

#PER CHI AMA: Symph Black
Un pacco espresso è in arrivo direttamente da Venezia, con l'EP degli Obscura Qalma, intitolato 'Veils of Transcendence'. Un bell'esempio, seppur assai breve, di black sinfonico, che mi ha evocato, sin dall'iniziale "Ophidian’s Enthronement", i greci Septicflesh, sia per orchestrazioni bombastiche che per un'attitudine atta a emulsionare quest'ultime con il black e il death. Ne viene fuori un lavoro intrigante, sicuramente ben suonato, con ottime (growling) vocals, la cui pecca alla fine, potrebbe essere ascrivibile di suonare un filo derivativa. Nonostante ciò, i quattro pezzi qui contenuti, scorrono che è un piacere, tra le scorribande dell'opener, con quella sua esponenziale crescita in termini di pathos, che ci porterà fino alla fine e la più devastante "The Divine Malice Conflagration". Quest'ultima, pur mantenendo intatta la componente orchestrale, che azzarda in più di un'occasione di palesare reminiscenze di Dimmu Borgir(iana) memoria, sciorina un assolo conclusivo da urlo, di chiara matrice heavy classica, che ne arricchisce ulteriormente la qualità. La componente sinfonica si fa ancor più forte in "Enochian Abyss", song intessuta di estremismi sonori frastagliati sempre accattivanti e di una componente solistica a dir poco ribollente. A chiudere ci pensa "Hexed Katharsis", forse il pezzo meno convincente del dischetto, complice un registro chitarristico che richiama, in taluni frangenti, i classici "tonfi" ritimici del deathcore orchestrale, ma che al sottoscritto piaccono comunque un botto. Dimenticavo, la seconda pecca del lavoro sarà alla fine la sua durata troppo striminzita, troppo poco per farsi sedurre appieno da queste sonorità. (Francesco Scarci)