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martedì 4 febbraio 2020

Lauxnos - Crushed By Waves

#PER CHI AMA: Post Black/Dark
Russia, terra di lande desolate, crocevia di popoli provenienti da oriente e da occidente. Syktyvkar, città d'origine della compagine di quest'oggi, sembra collocarsi in mezzo, ai piedi degli Urali, dà i natali a questi Lauxnos, quartetto formatosi nel 2013 con all'attivo quattro EP, un live e tre album, di cui l'ultimo nato è questo 'Crushed By Waves', uscito lo scorso giugno per l'onnipresente Symbol of Domination Productions. Chi si aspettava una release all'insegna del funeral doom dovrà però ricredersi poichè quanto proposto dai nostri è un sound che, lungo le sue nove tracce, combina estremismi post-black con sonorità darkeggianti pregne di una discreta dose di malinconia. Tutto è immediatamente e maledettamente chiaro sin dai primi pezzi: "The Voice of Dead Ocean" è un buon esempio della proposta dei quattro musicisti russi che si muovono su ritmiche che fondono appunto sonorità estreme con altre più oscure, senza tralasciare ovviamente una bella porzione di melodia. La title track, collocata in seconda posizione, è già più caotica e meno apprezzabile, in quanto la linea ritmica sembra sia un po' abbandonata alla sua stessa forma di anarchia sonora. In questo impasto sonico si colloca poi il growling aspro del frontman Katharos, un nome un programma mi verrebbe da dire. Con la terza "In Total Darkness", aperta peraltro da un'abusata parte arpeggiata, la velocità sembra diminuire in bpm a favore di una cadenza ritmica più pronunciata e ad un maggiore utilizzo di cambi dei tempo. Certo le sfuriate black non mancano neppure qui ed è in questi frangenti che la band sembra perdere il controllo dei propri strumenti. Molto meglio invece nelle partiture ove le parti malinconiche vengono fuori con più decisione, tipo nella parte iniziale di "Whose Dream You Don't Dare Disturb", schiacciata poi da una centrifugazione di chitarre che ne inasprisce l'esito finale. Un peccato perchè mi sembra che i nostri rendano maggiormente nei mid-tempo o comunque nelle parti più atmosferiche o acustiche, anche se devo ammettere che queste ultime sono fin troppo abusate in questo cd. C'è allora da lavorare duramente nella costruzione di un sound più definito e curato nei dettagli per poter ambire ad uscire dalla massa. Non basta infatti eseguire il compitino per raggiungere la sufficienza quando le potenzialità sono ben maggiori. E lo si evince da "Bordering the Dawn", in cui la band prova ad utilizzare un cantato differente, quasi cibernetico, e si lascia poi andare in una più raffinata ricerca sonora, che vede srotolare splendide linee solistiche nella sua seconda parte, con un tremolo picking da brividi. In questo apprezzo maggiormente i quattro russi, quando vanno alla ricerca di trovate decisamente più ricercate (date un ascolto alla liturgica "Through the Gates" per intenderci o in quello che reputo il miglior brano del disco, "Lord of the Wild Waters"), molto meno invece quando i Lauxnos cercano di fare i duri del villaggio sciorinando una serie di killer riff che non portano a quagliare nulla di interessante. Insomma per concludere, 'Crushed By Waves' è un lavoro che mostra pro e contro (piuttosto grossolani) di una band che sta cercando di forgiare al meglio il proprio sound. Lasciamoli lavorare, diamogli credito e vediamo che salterà fuori in futuro. (Francesco Scarci)