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martedì 3 aprile 2012

Grim Monolith - Intempesta Nox

#PER CHI AMA: Black Old School, Satyricon, Emperor
“Canzoni semplici e lineari, suoni cupi e riverberati,  atmosfere sempre a cavallo tra furia e malinconia ed una costante sensazione di spleen ed alienazione. A quest’ultimo aspetto si collegano perfettamente i nostri testi. Inizialmente avevano una piega più fantasy, ma a partire da “Mooncrowned” (il loro secondo album) essi trattano principalmente di fatti personali sempre ben nascosti tra metafore e personificazioni, il tutto dominato da un forte sapore intimista”.Questo è come si raccontano i siciliani Grim Monolith, in un'intervista trovata in rete a riguardo del nuovo album. Niente di più vero! “Intempesta nox” trascina l'ascoltatore in un vortice magnetico e riflessivo continuo, dovuto alla semplicità e profondità dei brani che in sequenza progressiva, cercano di migliorare continuamente l'ottimo risultato di quello che lo precede. Tutto gode di un equilibrio perfetto: uno screaming straziante e carico di tensione, riff chitarristici che volano alti nel cielo dell'epicità e una sezione ritmica omogenea e trascinante senza fronzoli o inutili pacchiane escursioni stilistiche, ne tastieroni alla moda. Sono poche le varianti sul tema e una propensione alla old school of black metal contraddistinta da una vena intimista e malinconica, unita a velocità e alla linearità di tutti i brani ci impedisce di spegnere il cd. Questa linearità più volte menzionata (ma ovviamente, più che positiva) crea un filo conduttore tra i brani e consente l'ascolto tutto d'un fiato e senza lacune dell'intero album. Addentrandoci tra i brani, sono numerosi i rimandi a band come Gestapo 666, Satyricon ed Emperor nella loro forma più diretta e brutale, mentre la voce merita una medaglia d'onore per la qualità di espressione. Si arriva all'ultima traccia per sentire qualcosa di veramente diverso, ovvero, una song di solo organo, che sembra uscire da una cattedrale gotica immersa nella nebbia. L'intero lavoro impazza di violenta emotività. Un sano viaggio nell'ignoto dei nostri momenti più bui e intimisti, qualcosa che lascia il segno e attenti a non rimanerci imprigionati per sempre. Grande, grandissimo lavoro! (Bob Stoner)