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domenica 12 novembre 2017

God Syndrome - Controversy

#PER CHI AMA: Melo Death/Thrash, Hour of Penance
I God Syndrome sono attivi dal lontano 2011 e dopo un EP nel 2014, si ripresentano al grande pubblico (nel 2016) con un full length, 'Controversy', a dir poco sbalorditivo per coerenza, dinamismo e peculiare ricerca sonora. Il campo di battaglia non è nuovo ed è il death metal, a volte con tendenze più melodiche, a volte più orientato al thrash, a volte più incendiari (come accade in "Clan"). La tecnica la fa da padrona con quel suono lisergico che trasuda Hour of Penance e Bloodbath da tutti i pori, rivisti però con una passione più incline ai Malevolent Creation ed anche una nera visione alla Immolation non guasta nel descrivere la loro musica. Comunque le band citate rimangono punti di riferimento che lasciano il tempo che trovano, visto che 'Controversy' è un album che vive di luce propria, maestoso e potente, devoto alla causa e portatore di sani geni acquisiti dal metal più estremo. Una produzione egregia ed una copertina degna di una band d'alto rango, completano il resto. Aggressivo nelle violente vocals gutturali, frenetico e melodico al tempo stesso, elettrizzante in ogni sua parte, il lavoro della band di Samara è heavy e metal fino al midollo. Il suono vira sempre verso soluzioni molto moderne, fresche, cariche, complesse ma accessibili, con ricami chitarristici di tutto rispetto e ottimi risultati sonori per veri estimatori del genere. Le casse del mio stereo tremano e le mie orecchie godono di fronte ad una song come "Five Acts of Deception", devastante ed epica. La corsa continua, velocità, rabbia e perizia tecnica ("The Last Option" è peraltro splendida) si mettono al servizio del buon ascolto senza perdersi mai in virtuosismi insensati. La band russa sfodera dal suo cilindro magico una gemma di rara bellezza e brutale intensità, una scarica di adrenalina pura, per un'oretta di piacevole violenza sonora, tecnicamente perfetta. Ascolto consigliato in attesa di un nuovo album. (Bob Stoner)