#PER CHI AMA: Doom Rock, Cathedral, Black Sabbath |
Uno scarpone che preme sulla pala per scavarci la fossa, non è quel che si dice un buon presagio. Ecco come si presentano i Conclave, band del Massachussets, che con il loro EP 'Breaking Ground', debutta ufficialmente nel panorama metal. Il genere dei nostri lo si evince immediatamente dal giro di chitarra di "Footprints in Blood", che tra riffoni sludge e richiami a la Black Sabbath, dichiara a scena aperta l'amore della band per il doom rock. La voce sporca di Jerry Orne e l'atmosfera sabbiosa del disco, la dicono tutta sulle sonorità che potrete ascoltare e assaporare, soprattutto in sede live, nelle tre lunghe tracce ivi contenute. Infatti quando nella seconda metà dell'opening track, il basso preannuncia l'arrivo del tanto sospirato assolo, vengo investito da una folata di vento caldo dettato dalle note pizzicate sulla sei corde di Jeremy Kibort, con un sound sullo stile dei Cathedral degli esordi. "Lifetime" non è tanto diversa dalla precedente song come approccio: un rock roccioso, minaccioso e limaccioso, si muove sinuosamente come una ballerina di lap dance avvinghiata al proprio palo. Non pensate di ritrovarvi però suoni mansueti, perché divagazioni psichedeliche, stoner e sludge vi prenderanno al collo come il peggiore dei serpenti costrittori. Giungo in un attimo alla conclusiva "Walk the Earth (No Longer)" e ai suoi nove minuti abbondanti che continuano a strizzare l'occhiolino al rock degli anni settanta, mantenendo comunque inalterata la proposta della band statunitense che in quest'ultima traccia arriva a pestare un po' di più sull'acceleratore con una ritmica martellante che sa quasi di death metal. Ben presto il sound evolve in un doom più classico per poi concludere in un altro bellissimo assolo. Peccato alla fine si tratti di un 3-track, sarebbe infatti stato piacevole ascoltare altri tre brani e lasciarsi seppellire sotto una badilata di calda terra. (Francesco Scarci)
A foot pushing the showel to dig the grave is not a good omen. This is the calling card of Conclave, a band from Massachussets that with the EP, 'Breaking Ground', makes their debut in the metal scene. The genre proposed by these guys becomes immediately clear by listening to the guitar sound of "Footprints in Blood", a song that with its sludgy riffs inspired to Black Sabbath, declares its love to doom rock, Jerry Orne's dirty voice and the sandy atmosphere of this album confirm the expectations on the sounds you are going to listen to and enjoy, especially live. In the second half of the opening track, the bass announces the entrance of the solo guitar and I am hit by a gust of hot wind brought by the six-string of Jeremy Kibort, in the vein of the early Cathedral. "Lifetime" is not so different from the previous track: a hard, threating and sludgy rock sensually dancing like a lap dancer wrapped around her pole. But don't be fooled by this image: psychedelic digressions, stoner and sludge will attack you like a snake twisted around your neck. And suddenly here I am at the last nine minutes of "Walk the Earth (No Longer)", that winks to the 70s', but at the same time keeps the sound unchanged, although the hammering rhythm seems very close to death metal. Very soon, the sound tends to a classic doom and flows into an amazing solo. It is a pity this is a 3-track album; it would have been a pleasure to listen to other 3 songs, and be buried six-feet under. (Francesco Scarci)
(Self - 2014)
Voto: 70