#PER CHI AMA: Progressive Rock, Porcupine Tree |
La Bird's Robe Collective ci fa pervenire un altro cd e visto che la qualità dei suoi gruppi è di tutto rispetto, il nuovo lavoro degli Anubis mi intriga non poco. "A Tower of Silence" è un bel digipack che contiene otto piste (questo dice il player quando inserisci il cd) di questa band progressive (o neo prog come molti si divertono a scrivere) australiana. Iniziamo da "The Passing Bell", una vera e propria suite in sei atti da ben diciassette minuti. Lavoro epico che deve essere una goduria dei sensi se ascoltato dal vivo. Spettacolare intro con synth, repentini cambi ritmici, con un filo conduttore che imperversa per tutta la traccia. Infatti questo è sempre gestito dalle chitarre e tastiere che dominano la linea melodica, supportati da basso e batteria per una riuscita parte ritmica. Difficile non risultare noiosi, ma gli Anubis riescono a mantenere alta l'attenzione con arrangiamenti già sentiti ma che comunque riescono nell'intento. Verso gli undici minuti il pezzo sembra chiudersi in una bella outro di piano, ma la song riprende magistralmente con un crescendo che porta al classico solo di chitarra. Il finale si sposta sull'epico, giusto per non lasciare fuori niente. Bella, non eccezionalmente innovativa, probabilmente i veri amanti del prog apprezzeranno la complessità compositiva, mentre i cultori degli innominabili (Dream Theatre) resteranno a bocca asciutta per quanto riguarda la tecnica. Non che manchi agli Anubis, sicuramente non è a livelli estremi e questo è sicuramente un pregio. Solo le mie recensioni risultano più noiose degli innominabili... "A Tower of Silence" è la quarta canzone dell' omonimo album e personalmente mi ha deluso parecchio, una ballata lenta in stile 70's che richiama più le atmosfere di Woodstock e Hotel California che le sonorità sentite precedentemente. Direi oltremodo banale. Chiudiamo con "All That is...", traccia divisa in tre atti che ripresenta le sonorità chitarra e tastiere precedentemente ascoltate. Sicuramente la versione più apprezzabile degli Anubis in cui sicuramente si trovano più a loro agio. In conclusione devo dire che gli Anubis hanno talento, ma se fossi in loro oserei qualcosa in più, visto il genere. Il rischio è di passare inosservati nell'oceano di band che probabilmente a livello tecnico sono inferiori, ma che riescono a plasmare un suono che li distingue. Cercherei di concentrarmi proprio su questo punto e probabilmente il prossimo lavoro sarà assai più gustoso. (Michele Montanari)
(The Bird’s Robe Records)
Voto: 65
Voto: 65