#PER CHI AMA: Alternative/Hard Rock |
La fusione delle parole anima ed arma ha dato il nome alla band di oggi, gli Animarma appunto, un trio modenese nato nel 2011 che oltre a questo EP uscito da poco, ha alle spalle un altro lavoro autoprodotto. Dopo impegno e dedizione arrivano alla Alka Record label, etichetta ferrarese che in poco più di undici anni di attività, ha prodotto oltre sessanta album, sottolineando che la scena rock italiana resiste e non si fa tappare la bocca così facilmente. Il packaging di 'Horus' è il classico jewel case che contiene un sottile libricino con i testi, caratterizzato da una copertina ricca di post produzione, ovvero una fotografia che ritrae un paesaggio urbano totalmente sconvolto a livello di forme e linee. Una volta inserito il cd nel lettore, il sound e lo stile della band risulterà subito chiaro dopo pochi secondi: provate ad immaginare i vecchi Muse presi in piccole dosi e uniti a band italiane come Negramaro e Moda, il tutto in equilibrio precario tra loro. Non parlo solo del cantato italiano, ma anche di arrangiamenti e melodie che hanno una grossa influenza data da quest'ultime band. Gli Animarma iniziano bene con "Nell'Ade", dove i riff di chitarra sono aggressivi e pregni di sonorità alternative rock, quasi come se i Mistonocivo di 'Radioattività' fossero tornati in gran carriera dopo la loro lunga pausa. Un pezzo ben studiato, equilibrato in ogni passaggio e di grande impatto, anche nei testi, che cercano di non cadere in concetti mai banali. "Tunnel del Dolore" rimane sull'onda della precedente traccia, veloce e potente, con un bel break verso i tre quarti, dove le chitarre impazzite e la sezione ritmica, fuggono in una corsa a perdifiato. Gli Animarma aggiungono poi cori e arrangiamenti simil-elettronici per completare il tutto. La musica cambia man mano che proseguiamo nell'ascolto, infatti "Invisibile" abbassa i toni con la sua impronta da ballata melodica. Dopo un bel riff iniziale di chitarra, inizia il tappeto di basso e batteria, mentre le melodie richiamano brani già sentiti, anche se il tutto è sempre ben eseguito. La timbrica vocale si fa apprezzare, passa da toni suadenti e squillanti a passaggi graffianti e sommessi, questo a dimostrazione della padronanza tecnica del vocalist. Il vibrato e l'effetto di riverbero riportano la mente a produzioni musicali di qualche anno fa, cosa di cui si potrebbe fare a meno. "Sputa Fuori" ci illude (ma per poco) che gli Animarma abbiano addirittura un appeal stoner: dopo l'intro la progressione aumenta in modo convincente e la band inserisce vari dei cambi di direzione che rendono il brano dinamico e veloce. In conclusione, il trio modenese ha parecchio da dire e si sente in più punti dell' EP; forse potrebbero eliminare alcune reminiscenze pop rock e farsi trascinare completamente dal loro tocco personale che convince non poco. Aspettiamo il full length per vedere cosa succederà? (Michele Montanari)
(Alka Record Label - 2016)
Voto: 70