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lunedì 1 ottobre 2018

Руины вечности (Ruins of Eternity) - Шёпот забытых холмов

#PER CHI AMA: Death Doom
Faremo un'indigestione di band russe nelle prossime settimane, ve lo posso garantire. La band di oggi arriva da Krasnoyarsk, si chiamano Руины вечности, che traslato in inglese dal cirillico, corrisponderebbe a Ruins of Eternity, mentre 'Шёпот забытых холмов' (traducibile in italiano come "il sussurro delle colline dimenticate") rappresenta il debut album. La proposta della compagine russa, che consta di addirittura sette elementi (tra cui un sinistro violino), è un death doom robusto e feroce. Non basta infatti il bieco suono del violino ad incantare l'ascoltatore con le sue sghembe melodie, qui troverete anche un riffing brutale che spezza quella meravigliosa spettralità che trasuda già dall'opening track, "Будни войны" e che pervade l'intero lavoro. L'obliquo sound di quel magico strumento ad arco apre infatti anche la seconda traccia e, fintanto che riveste il ruolo di protagonista nell'economia della band, tutto va bene. Le cose cominciano a complicarsi e a farmi storcere il naso, quando i nostri vogliono a tutti i costi, mostrare il loro lato più muscoloso. E qui iniziano i dolori, perchè in una veste diversa dal gothic doom, i sette russi non sono poi cosi adatti, perdono quella magia che contraddistingue pezzi come "Брест" o "Кто будет первым?!". Per quanto possa anche essere interessante un esperimento in cui i Morbid Angel inseriscono dei violini nella loro matrice sonora, rimane il fatto che i Руины вечности non siano i Morbid Angel e che alla lunga la pesantezza del death rischi di stufare i fan di sonorità più ispirate ed orchestrali, considerato anche il fatto che la band si avvale delle classiche eteree voci femminili ("Танк"). E allora, ve lo chiedo ancora, immaginereste mai i Morbid Angel ricamare la loro musica con violini e soavi voci di gentil donzella? Io francamente faccio fatica, e pur apprezzando tutti i clichè tipici del genere, con violini e female vocals annesse, alla fine faccio fatica a scontrarmi col muro ostico ed invalicabile eretto dal team di sette strumentisti. Se devo scegliere una song che ho però apprezzato più delle altre, citerei "Победа для мёртвых" e sapete perchè? Mi ha rievocato il mitico 'Immense Intense Suspense' dei tulipani Phlebotomized, anche se con meno classe ed ispirazione. Diciamo che la band ha ancora parecchio da lavorare per snellire il proprio sound ancora troppo farraginoso, ed indirizzarlo verso lidi più accessibili, ma sicuramente la strada intrapresa potrebbe regalare grosse soddisfazioni. (Francesco Scarci)

(Grimm Productions/MurdHer Records - 2017)
Voto: 60

https://grimmdistribution.bandcamp.com/album/016gd-2017