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giovedì 19 dicembre 2013

The Roadless - R-evolution

#PER CHI AMA: Glam Pop Rock
I veneti The Roadless tornano con il nuovo album 'R-evolution' dopo aver trascorso gli ultimi due anni a consolidare la line-up e farsi le ossa sui palchi della nostra madre patria. Grazie alle svariate collaborazioni che si leggono all'interno del cd (un jewel case ben curato a livello grafico) e avere concluso l'album presso uno studio di Londra, i The Roadless si giocano le carte giuste per fare il fatidico salto di qualità e visti tutti gli sforzi, sembrano crederci fino in fondo. Le dieci tracce sono un excursus tra sonorità diverse, dal glam rock che si sente soprattutto nelle linee vocali (il buon Jon Bon Jovi dei primi album ha fatto scuola) e il brit spensierato, specialmente per le chitarre e la parte ritmica in alcuni spunti. Volendo aguzzare l'orecchio, ci troviamo anche del funk, ma non è questa la direzione intrapresa dalla band. Il cantato in inglese e i testi non particolarmente complessi chiudono la ricetta per il successo dei The Roadless. Il cd apre con "No Excuses", grancassa che scalcia, bei riff di chitarra e via, tutti dietro al ritmo trascinante di basso e batteria che non vogliono essere in secondo piano. Gli arrangiamenti sono studiati bene e hanno l'obiettivo di rendere la traccia (ma non solo questa) più godibile e catturare in primis un pubblico non abituato a sonorità estreme. Certo, non brilla di originalità, ma chi la cerca oramai? "Pearls" ha un bell'arpeggio iniziale che lascia spazio troppo presto ad uno svolgimento pop, pur se fatto con stile. Chiudo con "What if", gran pezzo che graffia a livello di riff e voce, ben tirato come una muscle car che romba e tuona tra le luci della notte. Anche qui tutto al posto giusto, in particolare si apprezza la parte ritmica che da la giusta carica al pezzo. Complimenti, così si fa. Che dire, i The Roadless sono ottimi musicisti con le idee chiare, quindi otterranno sicuramente altri risultati degni di nota. Cercherei solo di essere meno trasformista nello stile e punterei ad ottimizzare i live, lasciando a case le cover e le ballate. Il popolo esige più rock, originale se possibile. (Michele Montanari)