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domenica 2 febbraio 2014

Baradj – Nardughan

#PER CHI AMA: Post Folk Metal
Experimental post progressive hard melodic death bulgar folk rock metal core band. Fa bella vista di se in copertina, la descrizione del genere proposto da questi 4 ragazzi russi (per la precisione provengono dalla città di Kazan); se loro si definiscono così precisamente, noi ci crediamo. Per un “romantico” come me, tenere in mano un bel digipack curato come quello in questione, è già un ottimo punto di partenza; decisamente bello l'artwork, passiamo ad analizzare la scaletta che compone questo cd: titoli impronunciabili poiché cantati in lingua tartara, disegnano un puzzle composto da 16 tessere. Penso subito siano troppe, ma durante l'ascolto vengo puntualmente sconfessato in quanto molti pezzi sono veri e propri intermezzi strumentali perlopiù acustici. Veniamo al dunque: siamo di fronte ad un buon prodotto, lo anticipo subito, anche se qualcosa sembra non funzionare a dovere. Sarò più conciso della “autodefinizione” del genere proposto; essenzialmente si tratta di un buon metalcore abbastanza classicheggiante con fortissime influenze di musica folk tradizionale. Per intenderci una sorta di incrocio tra i migliori “nostri” Lacuna Coil e un duo di musicisti folk, armati di chitarre acustiche e vari strumenti tradizionali. Di metal estremo (sia esso death o thrash) non c'è traccia, al contrario di quanto dichiarato in copertina...ma consideriamolo un vizio di forma. I suoni sono molto curati e la tracklist scorre via senza intoppi e anche piuttosto piacevolmente, la prestazione strumentale è di tutto rispetto e la qualità media delle composizioni si attesta su un livello quantomeno discreto. Le clean vocals della “frontgirl” sono buone e si alternano a degli interventi in growl di un altro componente del quartetto, rendendo le canzoni piacevoli ma piuttosto monotone; mi riesce difficile, infatti, distinguere le canzoni l'una dalle altre (sarà per questo la ragione di un così massiccio uso di intermezzi strumentali?). Mi sento, comunque, di segnalare e apporre il segno “+” su alcune tracce , tra le quali spiccano la titletrack “Nardughan” , la davvero bella “Harkemnen” e la finale “Bars”. Come si suol dire, niente di nuovo sotto il sole...ma in questo caso l'importante è starci sotto il sole; anche se non passerà alla storia, questo cd ha delle qualità che mostrano un gruppo in ottima forma e con grandi capacità che devono essere soltanto messe a fuoco un po' meglio. Li attendo volentieri alla prossima prova, i Baradj ci sono e sanno il fatto loro; i risultati non tarderanno ad arrivare. (Claudio Catena)

(Self - 2012)
Voto: 70

http://www.baradj.com/