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giovedì 13 novembre 2014

Maud - Fish/Cow


#PER CHI AMA: Noise, Unsane, Jesus Lizard
Tempo fa, cercando notizie in google per ricostruire i tragici fatti della Costa Concordia, mi sono imbattuto nella pagina bandcamp di una band noise tedesca, dove faceva bella mostra di sè un brano intitolato “Schettino”. Per me questo fu un motivo sufficiente per volerne sapere di piú, e cosí oggi, grazie alla generosità dei Maud (questo il nome della band) che ci hanno omaggiato dei loro due album, dedichiamo un piccolo spazio per esaminare la loro esigua ma interessante discografia. I Maud sono un trio, formatosi nel 2009, che ha fondato la propria educazione nei '90s mandando a memoria la discografia di etichette quali Amphetamin-Reptile e, aggiungerei io, Touch and Go. Il disco di debutto arriva nel 2010, si chiama 'Fish' ed è roba da non crederci: registrato praticamente in casa, è un concentrato di furia e ragione, feedback e ritmi spezzati, assalti frontali e divagazioni ritmiche e strumentali davvero impressionanti. Le influenze sono evidenti e si colgono tutte, ma il risultato finale è validissimo. Dai Cows ai Janitor Joe, dai Jesus Lizard agli Unsane agli Helmet, le 10 tracce di 'Fish' macinano suoni, umori ed atmosfere con una lucidità che sorprende per un gruppo all’esordio. Sezione ritmica inesorabile, chitarre disturbanti, voci strozzate e feedback a infilarsi in ogni dove. I brani sono tutti davvero di altissima qualità e cito tra gli altri "LS Sail", "Baklava", "Emily Eternity", "Orange". Quà e là fanno capolino poi citazioni post hardcore ("Qaramel"), altrove si cerca di avvicinarsi al concetto di melodia (lo strumentale conclusivo "Cow is a Good Feeder") mentre il pachidermico incedere di "Elephant" segna l’apice noise del disco, concedendo gli ultimi 3 dei suoi 10 minuti ad una coda composta unicamente di feedback chitarristici. Trascorrono due anni prima che veda la luce il seguito, 'Cow', che sembra voler aggiustare il tiro su quello che forse era l’unico difetto dell’esordio, ovvero una personalità non ben definita. 'Cow' asciuga il suono e la struttura dei brani, concentrandosi sulla potenza e l’impatto. 'Schettino' inaugura una schiera di pezzi quadrati e devastanti: dopo la registrazione della comunicazione radio tra il comandante piú (tristemente) famoso d’Italia e la capitaneria di porto si viene travolti da uno schiacciasassi che non si ferma particamente mai. Basso e batteria sono precisissimi, la chitarra piú chirurgica e controllata rispetto a 'Fish', la voce piú urlata e presente. 'Cow' mette maggiormente a fuoco la proposta dei tre bavaresi ("Moaner", "Cheese", "Postfire" sono veloci, potenti, brevi e asciutte), anche se rispetto al suo predecessore perde qualcosa in termini di varietà. Solo alla fine, con "Primrose", ci si concede di sforare i quattro minuti e riprendere l’eclettismo post hardcore che aleggiava su 'Fish'. Che dire, una bellissima sorpresa quella nascosta nelle tracce di questi cd (confezionanti in eleganti cardboard) e non posso fare altro che consigliarne l’ascolto. Se solo siete fan di uno dei nomi di riferimento, non potrete che rimanerne entusiasti. (Mauro Catena)

('Fish' - Ampire Records - 2010)
('Cow' - Self - 2013)

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