#PER CHI AMA: Stoner Doom Psichedelico |
Torniamo a parlare di band italiane e oggi andiamo a conoscere i Misty Morning, una band romana che vede la sua fondazione nel lontano 1995. Solamente nel 2007 la band concretizza i suoi obiettivi e grazie al consolidarsi della line-up, auto produce il primo album 'Martian Pope'. In seguito iniziano i live che raggiungono anche il nord europa e permette alla band di firmare con l'etichetta Doomanoid Records (UK). Alla band si aggiunge anche il quarto ed ultimo elemento che con le tastiere avrà il compito di dare più ampio respiro ai suoni dei nostri e divenire così una band stoner doom con influenze psichedeliche e prog. Nasce così questo 'GA.GA.R.IN' (Galactic Gateways for Reborn Intellects), un concept album complesso, ricco e dalle buone qualità. Dopo la prima traccia acustica introduttiva che fa molto 'Into the Wild' & Eddie Vedder, si inizia con la traccia che da il titolo all'album. Un pezzo sporco e cattivo, dai riff incalzanti, ritmica martellante e tastiere velocissime che scatenano un'energia incontenibile. Varie influenze serpeggiano tra le note, ma la band ne esce a testa alta con un brano costruito ed eseguito con stile e sapienza. I suoni sono vintage, ma con quelle sfumature "Silicon Valley", meriterebbe un voto superiore pari a 100 perché rappresenta la perfezione in tema di musica ambient elettronica, con suoni pieni ed avvolgenti, ricchi di misticismo spazio-temporale che pulsa all'unisono con l'universo. La traccia sfuma e annuncia "Mourn o’Whales", un inno alla antica specie cetacea che in universo parallelo domina e distrugge, una sorta di culto di Cthulhu rivisitato. Dopo alcuni campionamenti del soave canto del gigantesco orrore dei mari, le chitarre aprono con un riff epico e pregno di riverbero e delay. I suoni post rock accompagnati da batteria e basso, esplodono nel main riff, oscuro e tenebroso, in stile Black Sabbath. Il timbro del vocalist calza a pennello, ruvido e dissacratore che decanta le lodi di una natura marina che domina incontrastata e dove ogni specie ha il suo ruolo ben definito. Lo stesso dicasi degli strumenti e degli arrangiamenti dei Misty Morning, che utilizzano cambi di ritmica, assoli e quant'altro per plasmare gli oltre dieci minuti di canzone. Simpatica la trovata di introdurre una traccia cantata in giapponese, ovvero "Doomzilla" (presente anche nella versione inglese), una cavalcata rock classica che regala un'atmosfera interessante grazie alla lingua orientale, oltre che rappresentare una buona idea per agganciare il mercato giapponese. Direi che 'GA.GA.R.IN' alla fine è un bell'album che avrebbe potuto essere ancora meglio se le tastiere fossero utilizzate in modo attivo nella composizione dei brani. I vari interludi sono avvolgenti, mistici e spaziali, veri trip sensoriali che meriterebbero più spazio, e non solo quello tra un brano e l'altro. I testi sono belli e pregni di atmosfera, non la solita cantilena di frasi messe giù a caso che si infilano senza fatica nelle strofe e ritornelli. Quindi all'interno del disco c'è tutto quello che deve esserci; se la band riuscisse a focalizzare meglio alcune idee, direi che il botto che i nostri possono fare si sentirà non solo a Roma, ma fino nelle profondità oscure e tetre dell'abisso liquido. (Michele Montanari)
(Doomanoid Records - 2014)
Voto: 75