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venerdì 28 giugno 2024

Ildjarn - Forest Poetry

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: True Black
 Definire primitivi, grezzi e marci gli Ildjarn, potrebbe non rendere l'idea di quale creatura ci troviamo ad ascoltare. Una one-man-band, quella norvegese, che ha visto apparire tra le sue fila in vari momenti, personaggi alquanto discutibili della scena norvegese: penso a Ihsahn che prestò la sua voce per il demo del 1993 e Samoth, che di tanto in tanto dava una mano in vari modi. Gli Ildjarn sono forse, tra i più puri figli della scena norvegese dei primi anni novanta: strumenti suonati con tecnica approssimativa, una produzione praticamente inesistente. Più feroce delle band più feroci di oggi cosi come del passato, più grezzi dei Darkthrone e con un sound che lungo queste 22 tracce, si racchiude in queste poche parole: batteria martellante, chitarre ultra-distorte e vocals corrosive. Ideali termini di paragone a questa band possono essere i Darkthrone di 'Under a Funeral Moon' e i Graveland più macabri del demo 'In The Glare of Burning Churches'. In 52 minuti le 22 tracce che si susseguono suonano tutte molto simili, mal suonate, prive di qualsiasi approccio musicale, registrate uno schifo, e a dir poco ripetitive, ma chi se ne importa, questa è l'essenza del pure true black norvegese!

(Norse League Productions/Season of Mist Underground Activists - 1996/2021)
Voto: 66

https://ildjarn.bandcamp.com/album/forest-poetry