Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta The Charles Ingalls. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta The Charles Ingalls. Mostra tutti i post

domenica 17 luglio 2016

The Charles Ingalls - S/t

#PER CHI AMA: Stoner Rock
Ecco ciò che questo quartetto francese originario di Chamesol, riporta per descrivere se stesso e la propria musica: "I The Charles Ingalls (chissà se il moniker fa riferimento ad uno dei protagonisti de "La Casa nella Prateria" ndr) sono una band proveniente dalla Francia orientale, ai confine con la Svizzera, persa tra i boschi e i monti nebbiosi, una terra di boscaioli coraggiosi. Il nostro "woodrock" è influenzato da Black Sabbath e dall’heavy metal di fine anni 70”. Mi verrebbe di chiudere qui la recensione, perché c’è davvero ben poco altro da dire su un EP di quattro brani e 17 minuti di durata in cui i transalpini fanno la loro cosa esattamente come te la aspetteresti avendo letto la definizione qui sopra. Tanto cuore, tanta passione, come traspare anche dall’artwork curato e da un aspetto da cui cui si intuisce che non siano esattamente di primo pelo, e una devozione sincera per i modelli di riferimento, ma non molto di più. Il loro è uno stoner saturo e pestone di grana piuttosto grosso che nulla aggiunge al genere e a quanto detto mille altre volte e mille volte meglio da tante altre band in giro per il mondo. Detto questo, è innegabile che i brani siano in fondo piacevoli coacervi di stereotipi rock'n'roll (di Sabbath ce ne sono pochini, giusto nello pseudo doom di, appunto, "Thulsa Doom") che possono divertire e intrattenere senza offendere le orecchie, e che probabilmente la dimensione migliore per apprezzarli è quella live. Troppo poco per ora per dare un giudizio che non sia per forza di cose parziale, la sufficienza se la sono comunque guadagnata e pure un qualcosa di più, di incoraggiamento, per la simpatia e la passione. (Mauro Catena)