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martedì 30 maggio 2017

Yugen - Stillness Disturbed

#PER CHI AMA: Techno Death/Progressive, Meshuggah
Da sempre incenso l'Australia, al pari della Francia, come nazione dotata di una scena underground davvero ricca di interessantissime leve. Quest'oggi, ecco fare la conoscenza degli Yugen, quartetto dedito ad un techno progressive death davvero entusiasmante. Peccato solo che il dischetto in questione, 'Stillness Disturbed', consti di sole quattro tracce per una durata inferiore ai 14 minuti, ma va beh chi si accontenta gode dice un detto, ed in attesa di un'uscita più consistente, ecco un bell'antipasto con cui farsi la bocca e che alla fine rischia di non saziare. Si parte con la title track, che vista l'assenza di vocals, suona più come un intro, sebbene la ritmica e gli arzigogolati riff di chitarra e basso, non avvicinino per nulla "Stillness Disturbed" ad una interlocutoria traccia introduttiva. Con "Shallow Glance" faccio maggiore chiarezza sul tema "vocals" e capisco maggiormente l'approccio dinamitardo della opening track: fondamentalmente le vocals non esistono (sebbene i credit all'interno del cd vantino ben due cantanti) se non in una veste corale distaccata, che ci consente di focalizzarci al meglio sugli stop'n go, il chitarrismo sincopato dei nostri in stile Meshuggah, i numeri da circo del basso e su di una batteria che suona più che altro come la classica "contraerea" nei cieli coreani. Frastornato dalla proposta musicale dei quattro canguri e da un altrettanto eccelsa tecnica esecutiva, arrivo alla terza "Votive of Water", song ubriacante per le sue dinamiche linee di chitarra, ma dove ancora una volta a mettersi in luce, è la pulsante linea di basso di RS Frost, contrappuntata dal bellicoso armeggiare del drumming. Ahimè sembra passato un attimo da quando il dischetto è iniziato, ma sono già giunto alla conclusiva "The Swell", brano che parte in sordina, per poi esplodere tutto il proprio potenziale in una ritmica killer, ed in un corposo finale, il cui effetto è simile a quello dell'impatto di un'automobile lanciata ai 200 km/h contro un muro di cemento armato. Granitici, senza dubbio alcuno! (Francesco Scarci)