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lunedì 11 luglio 2011

Remembrances - Crystal Tears

#PER CHI AMA: Gothic, Rock, Evanescence, Lacuna Coil
Sulla scrivania, accanto al pc, trovo il cd di questa band spagnola, uscita nel 2006. Lo inserisco nel lettore cd, resetto qualsiasi tipo di preconcetto e/o pensiero e lascio che la mente si riempia dei suoni di questa “female fronted band”. Non appena inizia la prima nota, già il mio sesto senso si attiva mettendomi in allerta: ad un primo acchito sembra la brutta copia degli Evanescence e dei Lacuna Coil, ma preferisco non dare troppo peso a questa sensazione e proseguire nell'ascolto. "Silent Night" presenta una base musicale valida, con tanto di tastiere: la voce della cantante è parecchio melensa e adatta per un gruppo di ragazzine finte metal. Tutto il ritmo è talmente leggero e frivolo, da diventare addirittura un po' difficile da digerire. "Wish" tende ad essere un po' più cupa rispetto alla precedente, ma senza mai abbandonare il livello di superficialità dichiarato poche righe sopra. Essendo una band gothic metal, l'ausilio delle keys è massiccio: chitarre elettriche e batteria vanno a braccetto, mentre la voce si fa addirittura lagnosa. Passando a "Crystal Tears", l'unica cosa degna di nota sono degli elementi orchestrali appena accennati, che cercano di dare più profondità a tutto l'album. Di "Blood on the Wall" la cosa che salta più all'orecchio è l'intro di tastiera e la voce deprimente, pesante: il brano in sé è orecchiabile, soprattutto togliendo il cantato. "See the Grief" e "Scars of my Soul" hanno di differente solo la velocità: la prima è più veloce, mentre la seconda tende ad essere molto più malinconica. "Memories" è ancora più tranquilla: per tutta la durata del brano le tastiere e la voce la fanno da padrone; verso la metà si sente anche la batteria, presente fino alla fine (ad un tratto con qualche nota di chitarra elettrica). "Sweet Madness" riprende totalmente le atmosfere di “Scars of my Soul”, come se ne fosse il seguito. "Anguish" all'inizio presenta note più di electro-music, tralasciando il mood gothic: anche l'atmosfera è più viva, scattante, che risveglia dal torpore in cui i brani precedenti avevano creato. Oserei persino dire che è il brano più bello di tutto l'album, con la voce meno lagnosa. "Lagoon" tende più ad avere un'impronta classica: tutto il brano è suonato soltanto dal pianoforte, seguendo un tono allegro andante. Con "Dance of Visions" si arriva alla fine dell'album (e per fortuna!): la cosa più buffa è che questo è uno dei brani con più unghie e che salva il tutto dal prendere un bello 0 (zero) come voto per questo lavoro. Chitarre, batteria e voce diventano tutt'uno, dando un'anima e una spina dorsale all'album. Concludo dicendo che questo è un album solo per ragazzine del tipo pseudo punk/metallare. Augurandomi che la band sforni un album più maturo e decisamente migliore, provvederò a mettere questo cd tra quelli da dimenticatoio. (Samantha Pigozzo)

(Alkemist-Fanatix)
Voto: 40