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giovedì 31 ottobre 2013

Jean Jean - Simmetry

#PER CHI AMA: Math Rock
Dopo alcuni mesi passati nello staff del Pozzo, e con una trentina di recensioni alle spalle, inizia ad essere tempo se non proprio di bilanci, almeno di statistiche, e posso dire senza difficoltà che la Francia è la nazione da cui sono arrivate alle mie orecchie le cose più interessanti, forse non in assoluto ma certamente in termini di qualità media. Così anche questo dischetto dei Jean Jean arriva da oltralpe, licenziato da quella Head Records che ci ha recentemente regalato quella meraviglia di “Mosca Violenta”. Confesso di soffrire l’eccessivo tecnicismo che spesso sorregge questo genere, ma quello dei Jean Jean è un math rock straordinariamente fresco, ricco di inventiva e di soluzioni non banali, in grado di rendere questo loro secondo lavoro molto gradevole e capace di catturare immediatamente l’attenzione. La musica di questo trio (anche se l’album è stato registrato quando erano ancora un duo) è un intreccio di math che innesta sulle caratteristiche del genere, ovvero ritmiche ipercinetiche e complesse frasi chitarristiche, elementi innovativi e sorprendenti, quali discrete dosi di elettronica, ariose tastiere e una gradevolezza “pop” d’insieme che è il vero valore aggiunto di questo lavoro. Basti come esempio la traccia di apertura, “Coquin l’éléphant”, densa di riff pesanti e controtempi ma anche di tastiere stratificate, oppure “Laser John”, unico brano cantato, nel quale in poco più di tre minuti convivono le rarefazioni degli Air, il gusto pop dei Phoenix (tanto per rimanere in patria) e le esplosioni emo dei Crash of Rhinos. Ma tutti i pezzi sono degni di nota, dalla marziale “Les Orgues de Gorah” all’intensa “Love”, ricca di suggestioni post rock, fino alla saltellante “Vacherro” e alla rutilante “Wonder Bras”, che con i suoi saliscendi ritmici e chitarristici fulminanti è la degna conclusione di quella che potrebbe essere la perfetta colonna sonora di uno spettacolo pirotecnico da togliere il fiato. In conclusione, "Simmetry" è un disco sorprendente, in grado di piacere davvero a tutti gli appassionati di rock in senso molto lato e molto ampio. Un personalissimo appunto: non so quanto musica del genere possa davvero entrare in profondità, ma sicuramente è in grado di regalare a tutti noi una piacevolissima mezz’ora. (Mauro Catena)

(Head Records - 2013)
Voto: 75

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