Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Seth. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Seth. Mostra tutti i post

lunedì 11 agosto 2025

Cultus Sanguine vs Seth - War vol III

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine 
#PER CHI AMA: Black/Doom
Questa “guerra” fu un esperimento molto interessante perché oltre a rifare due pezzi loro, le due band, Seth e i nostrani Cultus Sanguine, dovevano coverizzare un brano dell'altro gruppo, e infine, entrambe dovevano proporre una cover scelta in comune. Iniziamo con i Cultus Sanguine che propongono qui un vecchio pezzo, "My Journey is Long But My Time Is Endless", tratto dal debut mcd. Questo brano acquista una forza e un impatto veramente coinvolgente, cosa che nel passato, per una pessima registrazione non aveva; come ospite in questa canzone c’è peraltro Steve Sylvester. Di seguito troviamo una versione remixata di "We Have No Mother", che sinceramente non mi piace per niente perché si è persa la vena triste e depressiva che aveva, manipolandola con vari effetti sintetici. Il pezzo dei Seth ("L'Hymne au Vampire") rifatto dai milanesi ricalca appieno l’aria che si respira ascoltando un album dei Cultus Sanguine, molto bella. Infine "Behind The Wheel" dei Depeche Mode, musicalmente è ipnotica e sofferta ma non trova un valido appoggio nella voce di Joe, forse non proprio a suo agio in questo contesto non metal. E ora tocca ai Seth: due brani sullo stile dello scorso 'Les Blessures de l’Ame', pieni di pathos e tristezza con le parti di piano molto accattivanti. Per quanto riguarda la canzone dei Cultus, "The Calling Illusion", rifatta dai francesi, ascoltiamo un cambiamento radicale di alcune parti, rese qui veloci e violente. A essere sincero, non avrei mai pensato di sentirle in questa veste, è stata una bella sorpresa. L’ultima song è arrangiata in modo completamente differente dal modo in cui era stata concepita dai Depeche Mode, decisamente una versione metal irriconoscibile. Non so quanto possano essere d’accordo gli estimatori dell'electro-dark su questo stravolgimento, comunque, esperimento riuscito.

mercoledì 29 maggio 2024

Seth - Divine–X

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black Metal
E mentre è in dirittura d'arrivo il nuovo disco dei francesi Seth, andiamo a riscoprire il terzo fenomenale album per questa appassionante black metal band. 'Divine-X' non smentisce le loro capacità e non gli fa smarrire l’impronta black apprezzata sui primi due lavori. Qui i nostri si presentano più intricati di atmosfere, ritmiche e cambi di tempo, e l'album ha un tono a tratti, tetro e spesso drammatico, quasi ipnotico. La varietà delle canzoni mostra perizia tecnica e una intensa ricerca musicale brillantemente evidenziata da una registrazione nitidissima, per cui tutti gli strumenti e la voce (quasi gracchiata, in altri momenti sussurrata, urlata e soffocata, parlata) si distinguono durante i loro complessi percorsi che si sfiorano e si distaccano, non perdendo forza e pesantezza, accogliendo dolcemente le tristi melodie dei brani, ampliandole col passo della batteria e accelerazioni gridate come gli strilli in principio strozzati. Alcuni arrangiamenti elettronici ricamano le canzoni lievemente, mentre la batteria palesa qualche deriva death metal in qualche sporadico stacco. Il fascino per l’oscurità e il mistero, in sue moltissime sfaccettature e compenetrazioni, viene sviluppato lungo otto ottimi brani, il cui unico difetto, sembra essere la scarsa durata.

(Osmose Productions 2002/2022)
Voto: 74

https://www.facebook.com/innomineseth