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lunedì 22 settembre 2025

Grand Cadaver - The Rot Beneath

#PER CHI AMA: Swedish Death
Nel vasto universo del metal, spesso orientato verso tendenze fugaci e mode effimere, i Grand Cadaver si ergono come un autentico baluardo di integrità musicale. Questo supergruppo svedese, attivo dal 2020, ha saputo riportare alla ribalta il classico death metal di Stoccolma, infondendovi un'elettrizzante energia brutale che lo rende fresco e intramontabile. Formati da veterani di spicco della scena musicale come Mikael Stanne (Dark Tranquillity), Christian Jansson (Pagandom) e Daniel Liljekvist (ex-Katatonia), i cinque svedesi si sono guadagnati un ruolo di rilievo nel rinascimento old school, mescolando l'eredità sonora di leggende come i primi Entombed, Unleashed e Dismember con una vitalità sorprendente. Il loro ultimo EP, 'The Rot Beneath', condensa in quattro brani l'essenza del loro stile, che sia chiaro, non inventa certo nulla di nuovo. Si tratta di un manifesto sonoro che celebra la tradizione dello Swedish death metal, pertanto aspettatevi chitarre ronzanti e iper ribassate che creano un'atmosfera viscerale di decomposizione, mentre ogni traccia testimonia la loro abilità nel salvaguardare un genere che rifiuta ostinatamente di soccombere al tempo. La conclusiva "Darkened Apathy" si distingue per il suo audace rallentamento, quasi a voler dimostrare che anche nel caos devastante del metal, c'è spazio per momenti di inquietante e deturpante introspezione. Lasciatevi travolgere allora dall'aggressività incandescente delle chitarre, dalle vocalità abrasive di Mikael Stanne e dai bombardanti blast beat di Daniel Liljekvist. Per chi ancora custodisce con reverenza l'inarrestabile potenza dei mostri sacri degli anni '90, i Grand Cadaver sono una band che merita un posto rilevante. (Francesco Scarci) 

(Majestic Mountain Records - 2025)
Voto: 70

sabato 16 dicembre 2023

Vokonis - Exist Within Light

#PER CHI AMA: Stoner/Psych Rock
Un po' di sano stoner con gli svedesi Vokonis che con 'Exist Within Light', ci stanno fondamentalmente dicendo di metterci comodi, che dopo le tre canzoni di questo EP, arriveranno anche quelle di un nuovo quinto lavoro, che verosimilmente uscirà nel 2024. E allora godiamoci il sofferto esempio di stoner doom dei nostri, che si arricchisce qui di ulteriori influenze. L'iniziale "Houndstooth", oltre ad evocarmi un che dei primi Baroness/Mastodon, mostra una prepotente ritmica rabbiosa nella sua seconda parte che va a braccetto con le growling vocals della gentil donzella Simona Ohlsson, che nella parte più pulita sembrerebbe in realtà un uomo, mah. Comunque, la proposta dei nostri si fa ancor più obliqua, e dalle venature progressive nella seconda "Revengeful", che oltre a mostrare ritmiche poco lineari, si conferma super sghemba anche nella componente solistica. Il suono per quanto più caustico e forse più difficile da digerire, sottolinea la progressione sonora dei nostri, dovuta anche ai vari cambi di line-up. Ma il terremoto in casa Vokonis non sembra aver minato le qualità del quartetto di Borås. In chiusura, la lunga title track mostra il lato più psichedelico dei nostri (anche a livello vocale), che mantiene comunque ancorati i capisaldi ritmici nello stoner, per una performance soddisfacente che potrebbe addirittura portare nuovi fan alla band scandinava. Ora non ci resta che attendere i nuovi sviluppi con l'iiminente Lp. (Francesco Scarci)

(Majestic Mountain Records - 2023)
Voto: 70