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martedì 23 dicembre 2025

Eternal Enemy - Fatal Disease Called Life

#PER CHI AMA: Techno Brutal Death
Tra gli album che non ho particolarmente apprezzato in quest'ultimo scorcio d'anno, figura 'Fatal Disease Called Life', opera prima (all'attivo hanno solo un EP) dei canadesi Eternal Enemy. Se al primo ascolto ero stato gravemente critico nei confronti della band originaria di Victoria, tanto da pensare di massacrarli in sede di recensione, al secondo, il buon senso ha prevalso. Questo non significa che andrò a premiare il disco del duo nord americano, ma di certo non lo bistratterò in malissimo modo. Otto i brani inclusi (la cui durata media è di tre minuti) che si rifanno al classico old school americano, fatto di riff cavernosi ultra ribassati e vocals effettate probabilmente dall'utilizzo di soda caustica durante i gargarismi pre-registrazione. La musica sembra piuttosto piattina al primo impatto, la produzione non ne agevola peraltro l'ascolto, ma la proposta viene salvata in un qualche modo, da soluzioni chitarristiche/assoli vari che mi hanno indotto a immaginare la band come un mostro mitologico che combina il virtuosismo dei primi Nocturnus, coniugato con l'abominio degli Autopsy e alla follia recondita degli Akercocke, il tutto annaffiato dalla putrescenza dei teutonici Carnal Tomb. Una bell'accozzaglia di suoni insomma che probabilmente, alla fine non accontenterà nessuno. Tuttavia qualche buon pezzo, almeno musicalmente parlando, c'è: "Dark Days Ahead" non sarebbe infatti male, se poi non ci fosse quella voce mostruosa che rovina il tutto. Anche la successiva "Corpse Stench", song stralunata e sperimentale, potrebbe avere qualcosa di interessante da dire, se solo avesse una componente vocale di tutt'altra caratura. "Massacre the Masters" ha una linea di chitarre fresca, sinistra e melodica, ma nuovamente, il vocalist ci mette del suo per rovinare il tutto. Lo stesso dicasi dell'altrettanto atmosferica "Rivers of Ghosts", e da un taglio progressive completamente devastato da un cantato a dir poco peccaminoso. Il verdetto finale è un peccato che penalizza la proposta del duo. Il potenziale compositivo non basta infatti a superare lacune tanto gravi. La diagnosi è chiara e il rimedio uno solo: rinnovare chirurgicamente le corde vocali del frontman. Senza questo intervento cruciale, sarà impossibile per gli Eternal Enemy ripresentarsi con una proposta più solida e decorosa. (Francesco Scarci)

(Self - 2025)
Voto: 58