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lunedì 1 gennaio 2024

Borgarting - Beist

#PER CHI AMA: Black Metal
La Dusktone deve averci preso gusto ad arruolare band norvegesi nel proprio roaster, pensando forse di trovare quella band che le permetta di fare il salto di qualità, un po' come fondamentalmente fanno anche le squadre di calcio quando cercano nuovi talentuosi piccoli Messi in Sud America, sperando nel colpo gobbo. Cosi, anche l'etichetta nostrana, setacciando tutto il sottosuolo norvegese, ha fatto saltar fuori questi Borgarting, che arrivano al loro secondo album. 'Beist' è un esempio di black mid-tempo, anche se l'introduttiva "De Skyldige" è piuttosto una noiosissima nenia. Poi, a partire da "Allfar", emergono forti le influenze nordiche di band del calibro di Khold o Satyricon, tra gelide chitarre zanzarose, una parvenza melodica, delle vocals che sembrano evocare gli Enslaved e quanto di "alternativo" la scena black norvegese ha provato a rilasciare in passato. Non siamo ai livelli di intoccabili mostri sacri, ma le song scorrono via veloci tra schitarrate rancide che odorano di black thrash old school ("Hat"), grim vocals, porzioni più melodiche e atmosferiche ("Mer"), che provano a stemperare le dissonanze sonore di influenza "satiriconiana", periodo 'Rebel Extravaganza' che ritroviamo nelle note dei nostri. Ma poi, la sensazione che respiro dopo quest'immersione nel mondo dei Borgarting è un po' deludente, visto che alla fine dei conti, non ho sentito nulla di originale, ma solo un disco ben suonato, e poco più, che per carità, è già tanta roba in un periodo in cui bandcamp e affini, permettono a chiunque di dare il proprio contributo (talvolta pessimo) a un mondo musicale che sembra si stia accartocciando su se stesso. Comunque, quello del quintetto norvegese è alla fine un discreto lavoro, di lontana matrice black'n'roll, giusto per sottolineare una sorta di sperimentazione nelle note di 'Beist'. Bravini, ma i nuovi Messi si contano sulle dita di una mano. (Francesco Scarci)