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sabato 21 novembre 2020

Amederia - Sometimes We Have Wings...

#PER CHI AMA: Death/Doom, Draconian
Uscito originariamente nel 2008 per la Molot Records il debut album dei russi Amederia, 'Sometimes We Have Wings...' è stato rispolverato dalla BadMoodMan Music per darne maggiore visibilità al pubblico. Esce pertanto in questi giorni una nuova versione di quel disco, a distanza di 12 anni dall'uscita originale. E se non conoscete la band originaria della Repubblica del Tatarstan (noi li abbiamo già recensiti nel 2014), vi posso dire che il 7-piece è fautore di un death doom, fortemente contaminato da note gothic metal. Nostalgici tocchi di pianoforte ci introducono al mondo fatato degli Amederia che si palesa con il death doom di "Doomed Ground", il tipico pezzo che andava di moda 15/20 anni fa (leggasi Tristania, Theatre of Tragedy e Within Temptation) con tanto di dualismo vocale tra donzella e orco cattivo ma che oggi ormai non mi dice più niente. Dopo poco più di due lustri questa musica si è ormai esaurita per quanto mi riguarda, soprattutto perchè se penso alle chitarre contenute in questo disco, ripenso a quelle degli esordi di primi anni '90 dei The Gathering. Quindi che dite? 'Sometimes We Have Wings...' è una raccolta di clichè di un genere che ormai farà solo la gioia dei nostalgici del genere. È innegabile come ai sette russi si possano attribuire qualità indiscusse che trovano oggi trovino ancora un seguito nelle note di band come i Draconian. Per il resto credo che immaginiate già cosa il disco riservi. Sicuramente ottime melodie in tutte le sue tracce, l'operistica performance vocale della brava Gulnaz Bagirova che va a contrapporsi al growling feroce di Damir Galeyev. Poi che altro se non una grande dose di malinconia che stempera quel riffing assai ritmato che caratterizza un po' tutti i pezzi di questo disco, dalla già citata "Doomed Ground" fino alle note conclusive di "Lovely Angel", passando attraverso "Dreams", interessante per i suoi giri di chitarra (peccato per quel fade out finale) e i costanti tocchi di pianoforte. Non mancano i momenti sognanti ed atmosferici come in "Cold Emptiness", interamente affidata a voce e tastiere, sette minuti un po' eccessivi a dire il vero. Più funeral oriented invece la prima parte di "And So I..." mentre più atmosferica ed eterea la sua seconda metà. Insomma, gli Amederia non li scopriamo certo oggi e sono certo che chi ami questo genere, non si sarà fatto scappare 'Sometimes We Have Wings...' a suo tempo. Per i novellini del death gothic, beh un ascolto lo si può sempre dare, la musica è comunque ben suonata per quanto oggi suoni stranamente già obsoleta. (Francesco Scarci)