Isola Rock – Day 1
(Isola Della Scala, VR) – 24/08/2012
Accompagnato dai
Joyless Jokers arrivo all'Isola Rock, festival veronese che quest'anno giunge
alla settima edizione. Il bill è vario e si concentra su generi accessibili a
tutti, ma quello che mi ha sorpreso di più è che non è il classico festival che
dà eccessivo spazio alle band della zona; nella bill troviamo infatti quattro complessi
veneti su undici nella due giorni di festival, e sono tutti
nella prima giornata. Non la vedo come un segno negativo di un mancato
campanilismo ma anzi, sono contento per il fatto che gli organizzatori,
l'associazione "I Butei", si siano concentrati su delle band
che ritenevano adeguate e che apprezzavano, invece dei soliti nomi della zona
veneta. Inoltre è da sottolineare che l'intero incasso della manifestazione è
stato devoluto in beneficenza. Il festival viene aperto dai
Maieutica verso le 18, band padovana che riconose il suo genere come "rock
pensante", il pubblico è ancora di esigue dimensioni e si gode dalle
panche un rock in stile anni settanta, con dei suoni moderni dalle sfumature
psichedeliche ed un'impostazione molto teatrale e narrante. Nonostante la giovane
band si impegni a fondo per smuovere i pochi presenti, non c’è alcun tipo di reazione, forse perchè un po' straniati dalla proposta o non ancora immersi
completamente nel festival. Posso dire tranquillamente che sono stati la band
più originale della serata, sebbene abbiano avuto qualche momento troppo
prolisso che mi ha stancato leggermente.
Seguono i
Dollface, gruppo blues/rock di Vicenza, dalle chiare
influenze hendrixiane e hard rock. La loro partecipazione è stata incerta fino
a poco prima dell'inizio del concerto a causa di problemi legati al bassista
che è stato sostituito da un sessionist. Seppur le linee vocali risultino opinabili, la parte
strumentale è ineccepibile e presenta una tecnica molto elevata, solo che ogni
tanto si ricade profondamente nelle sopracitate influenze più classiche. In
definitiva hanno proposto un live pacato e a modo, per gli amanti delle
sonorità che hanno fatto la storia della rock.
Durante le pause
tra un gruppo e l'altro è stato allestito di fianco al main stage una pedana
dove si esibisce la special guest della serata, ovvero Patty Simon. Ad ogni
cambio palco ci presenta delle sue composizioni con lei alla voce e di supporto
il pianista Klandelion, proponendo un curioso repertorio difficilmente
classificabile musicalmente ma di ottimo intrattenimento.
La notte scende
completamente e sul palco si accinge a salire la terza band della serata, gli
Evenoire di Cremona. Da quest'anno sotto contratto con la Scarlet Records propongono
il loro debut album "Vitriol" che presenta un gothic metal classico
con l'inserimento di un flauto traverso in alcune composizioni. La proposta è
curiosa e a parte la base gothic poco originale, le atmosfere sono
avvolgenti e le composizioni sopra la media. Lo show è ben strutturato e il
pubblico, che è salito notevolmente di numero nel corso della serata, apprezza
caldamente la loro esibizione.
E' il turno dei
Dream Of Illusion, gruppo proveniente dalla bassa veronese che propone un heavy
metal vicino allo stile americano con risvolti melodici. Molti fan a supportarli
ma poca sostanza musicale, le tracce sono semplici, dirette e mediocri. Ma
nonostante una attitudine e una presenza scenica poco ortodossa, intrattengono
molto bene il pubblico e lo scalda per il gran finale di questa prima serata
dell'Isola Rock.
Dopo l'ultima
esibizione di Patty Simon e Klandelion, tocca ai Joyless Jokers chiudere il
primo giorno di festival. La band che si ritrova con un sessionist alle
tastiere dato che Jader è a far la bella vita negli Stati Uniti. Nonostante ciò
l'esibizione è carica e possente come il loro solito anche se si sente
fortemente la mancanza degli abbellimenti tastieristici che vengono sostituiti
da dei campionamenti, ma in ogni caso la band vicentina da comunque prova di
sapersi adattare e proporre le sue
composizioni, e dato il coinsistente tempo a dispozione la setlist comprende
anche delle tracce del primo EP.
Infine questo
settimo appuntamento con l'Isola Rock ha constatato che nonostante la proposta
artistica misconosciuta i supporter ci sono lo stesso, ho visto la gente
divertita e coinvolta dall'atmosfera del festival, un esempio da seguire per
tutti i festival metal e non. (Kent)