lunedì 20 ottobre 2025

Pogarda - Czarne Obrazy

#PER CHI AMA: Black Progressive
È una prima assoluta quella dei polacchi Pogarda. 'Czarne Obrazy' è infatti l'EP di debutto per il quintetto di Krosno, un lavoro di cinque pezzi e oltre 21 minuti di musica dedita a un black progressive. Le note introduttive di "Lament" sono delicati arpeggiati che vedono uno screaming rauco e straziante, andarsi ad affiancare per creare un sound lento, sofferente, melodico che, al minuto 3.50, mi ha addirittura evocato gli Agalloch di 'The Mantle'. Non tanta raffinatezza sia chiaro, e nemmeno la delicatezza delle note della band statunitense, visto che il sound dei Pogarda esplode invece in un post black dinamitardo, dove a mio avviso, andrebbe rivisto il suono della batteria. La proposta non è affatto male, per quanto il cantato sia in lingua madre, non certo morbido da assimilare. Ipnotica la successiva "Nieludzkie Pragnienie", dove spicca ancora una scelta stilistica che vede tiepide e soffuse melodie affiancarsi a un cantato decisamente malato di raucedine, mentre apprezzabili sono le parti in tremolo picking che si dilettano a dipingere affreschi di desolazione lacerante. "A Czwartą Plagą..." parte stranamente più sostenuta, quasi in una sorta di post punk dalle tinte black, un po' come facevano gli An Autumn for Crippled Children agli esordi. In "Freski" è invece è un bel basso a guidare una musicalità più ostica, resa ancor più difficile da assorbire causa una voce ancor più vetriolica. I giri in tremolo picking sono però davvero goduriosi e questo basta, per il momento, a bilanciare i frangenti meno digeribili del disco. In chiusura, le atmosfere graffianti di "Wilki Wyją" sanciscono un debutto certamente interessante, sulla scia di altre realtà tipo Karg o Harakiri for the Sky, una piccola gemma però, da sgrezzare al più presto. (Francesco Scarci)

(Godz Ov War Productions - 2025)
Voto: 69