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lunedì 11 marzo 2024

Lamentu - Liack

BACK IN TIME: recensione gentilmente concessa da Nihil Zine
#PER CHI AMA: Black/Death
Questa fu la terza produzione della Inch Prod., etichetta guidata dal sommo Agghiastru (Inchiuvatu, La Caruta Di Li Dei, Astimi, Visina, Ultima Missa, tanto per citarne alcuni): si trattava del debut album dei Lamentu che, dopo due interessanti demotape ('Erva Tinta' del ’98 e 'Aggrissu' del ’99), giungevano all’obiettivo della pubblicazione di questo 'Liack'. Insolito e affascinante è il concept lirico di questo progetto che vede Liotrum alla voce, alla chitarra e alle tastiere, Ummira al basso e Jafà alla batteria e alle percussioni (in sostituzione di Agghiastru). È infatti loro intenzione portarci nel regno di Liack governato dal demone Liack-Aru e situato nell’Africa nera. I testi (fatta eccezione per un paio di versi in inglese) sono tutti in dialetto siciliano e anche questo disco conferma (come le prime due uscite Inch Prod.) come tale dialetto sia adatto al metal estremo per via della sua cadenza dura e ormai marchio di fabbrica della "Mediterranean Scene". È trascinante e personale il mix musicale dei Lamentu: thrash/black/death supportato da un riffing coinvolgente in cui appare sempre una ben evidente linea melodica in stile mediterraneaneo. Il primo brano, "Trasuta", è un breve strumentale atmosferico che efficacemente ci trasporta verso il regno di Liack; già dal secondo, la title track, compare una delle caratteristiche principali della band, consistente nell’uso di percussioni etniche che ben si amalgamano nel concept generale e nel sound che è composto anche da efficaci melodie orientaleggianti, atmosferici mid-tempo e frequenti armonizzazioni delle melodie. L’ultimo brano “Demons In The Liack-Aru’s Slumber" ha il compito di trasportare l’ascoltatore tra i demoni che affollano il sonno di Liack-Aru tramite oscuri e ipnotizzanti campionamenti. La maggior parte dei pezzi di 'Liack' erano già presenti nei due demo della band e la struttura di questi brani è rimasta pressoché immutata. Ci sono comunque delle differenze che vorrei far notare tra lo stile della band ai tempi dei demo e quello attuale: nei demotape era più diffuso l’uso della tastiera (e compariva anche un flauto) e aveva un effetto più fascinoso, sognante e spiritato. D’altro canto, su 'Liack' è aumentato l’uso delle percussioni per le parti tribali; sarebbe stato ancora più interessante se insieme a quest’ultimo elemento si fossero trovati anche quegli interessanti arrangiamenti di tastiera e flauto tanto riusciti sui demo. Le parti vocali di Liotrum sono all’altezza della situazione e sono molto migliorate rispetto ai demo. Due parole sulla produzione: anche questo disco, come tutti quelli targati Inch Prod. gode di una produzione veramente underground (e completamente autogestita dalla band e da Agghiastru) che penso sia adatta ed efficace. Molto attento e curato è l’artwork del booklet in cui ci sono anche importanti informazioni su tutti i gruppi della "Mediterranean Scene". Con questo disco la Inch Prod. mise a segno un importante obiettivo: l'avanzamento della Mediterranean Scene!