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venerdì 24 giugno 2022

Il Wedding Kollektiv & Female Friends Play Soup

#PER CHI AMA: Elettronica/Alternative
Devo ammettere che i remix in genere non mi hanno mai appassionato. Ricordo brani di The Cure e Killing Joke stravolti al punto tale che mi era difficile trovarne un senso, anche se, e ne sono sicuro, una spiegazione artistica ci deve essere, sempre e comunque, in queste strane operazioni di restyling. Ecco spiegata in breve la mia allergia per i remix su vasta scala. Qui però parliamo del progetto di Alessandro Denni, che poco più di un anno fa, usciva a nome de Il Wedding Kollektiv, e rilasciava un'ottima opera prima dal titolo 'Brodo', che abbiamo recensito a pieni voti e abbiamo apprezzato parecchio. Oggi l'artista italico torna con un moniker più lungo, ll Wedding Kollektiv & Female Friends, insieme ad una schiera di ospiti (Eva Geist, Munsha, Francesco Galdieri, Sadi & Sam Barreto Cardoso Bertoldi, Foria) che marchiano a fuoco i brani dell'album con un tocco più elettronico, con tendenze alla musica da club, cambiando le coordinate delle canzoni in maniera anche molto aggressiva. A mio avviso, questo toglie quel sentore di IDM totalmente libera e originale che il disco portava intrinseco tra le sue note. Comunque, l'aumento ritmico è centrato, funzionale, gli innesti elettronici si fanno più pesanti e pulsano a dovere, la voce si frantuma e si ricompone ma l'intima aura di elettronica, avanguardia, no wave e pop cantato in italiano, era meglio percepita nel disco d'origine. Ascoltate la differenza emotiva tra le due versioni di "A Proposito del tuo Candore", e avrete chiaro il taglio stilistico differente, che nel nuovo disco prende una piega sommariamente più orecchiabile e commerciale, che non è male di per sé, ma che non eguaglia il suo predecessore. D'altra parte una voce splendida come quella di Tiziana Lo Conte, la si può ascoltare per ore in qualsiasi contesto senza smettere mai di amare il suo modo di cantare e la sua teatralità. Tornando al nuovo disco, bella la riedizione de "L'Astronomo (super bass remix)" con quelle frasi estrapolate ad effetto e usate in un contesto più claustrofobico, ed anche "Ciò che Resta del Fuoco", che non perde l'atmosfera creata dalle parole di un testo molto suggestivo. In generale, Soup, resta un gran bel album, da apprezzare a sè stante, staccato dalle tracce originali. Tutto è più duro, i suoni, gli accenni alla new wave più accattivante e pop degli 80's, le voci trattate e distorte sono un buon frullato di musiche moderne, pulsanti e ossessive. Il brano che mi ha veramente colpito? L'inedita "Piccola Suite per Lavare i Pavimenti", è splendida nel suo impasto di generi, tra dark wave/etnica e accenni jazz, una vera e propria perla oserei dire, ed anche se sposto ancora una volta il mio gusto personale verso il suo predecessore, devo ammettere che il Il Wedding Kollective, in questi due anni di vita, ha generato musica di altissima qualità e carica di originalità, dischi di musica intelligente che dovrebbero fare la differenza nel disastrato mondo sonoro in cui viviamo. (Bob Stoner)