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domenica 6 febbraio 2022

Goatpsalm/Horthodox - Ash

#PER CHI AMA: Ambient/Noise
Che simpatica accoppiata quella formata dai russi Horthodox e Goatpsalm, due realtà underground riunite in una specie (in realtà suonano insieme su tutti i pezzi anzichè dividersi il disco) di split album intitolato 'Ash' e registrato tra il 2019 e il 2021 in molteplici luoghi. Complice il Covid, infatti i nostri si sono adeguati a registrare in momenti e località differenti. Ne escono questi sette brani che si aprono con "The Last Days", un'accozzaglia di rumori sinistri da castello infestato. Sembrano infatti i classici suoni di catene quelli che si sentono in sottofondo, cosi come quello delle assi di legno in assestamento quelli che li accompagnano. Il tutto prosegue incomprensibilmente per otto minuti quando finalmente affiora una chitarra acustica a farmi capire che forse riuscirò a scrivere anche di musica in questa recensione, ma in realtà sarà solo ambient/noise quello che scorgeremo da qui in avanti. Dopo i primi 13 snervanti minuti, ce ne attendono altri 10.30 con l'acustica irrequieta di "Fragile Walls of Salvation", inquietante quanto basta per rappresentare l'ideale colonna sonora da film thriller. Quel che a quanto pare è più interessante sottolineare di questo disco sperimentale è la tematica che dovrebbe affrontare, almeno visivamente (non essendoci traccia di voci), ossia lo scisma della Chiesa russa risalente al XVII secolo quando si separò in Chiesa ortodossa ufficiale e movimento dei Vecchi Credenti. Detto della mia perplessità di fronte ad un progetto di questo tipo, data la sua scarsa musicalità e fruibilità, vi segnalerei "When God Went Silent" per la sua dronica vena folk e "A House With No Windows" dove vedo ancora un barlume di speranza nel sentire musica strumentale attraverso le casse del mio stereo. Poi gran spazio ancora a rumori ("Night over Onega"), porzioni dark ambient ("Horned Shades of His Servants") ed inquietudini varie ("Ash") per un disco raccomandato solo ad una striminzita frangia di ascoltatori (che potrebbe includere anche il nostro Bob Stoner). Gli altri se ne tengano ben a distanza. (Francesco Scarci)