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sabato 21 agosto 2021

The Sun or the Moon - Cosmic

#PER CHI AMA: Psych Rock
Un altro debut album proveniente dalla sempre più brulicante scena tedesca, questa volta con i The Sun or the Moon, da non confondere con gli omonimi punkers inglesi. ‘Cosmic’ è un concentrato di psichedelia, progressive e kraut-rock, da leccarsi i baffi. Sette lunghi pezzi che rinfrancheranno gli amanti di sonorità lisergiche alla Pink Floyd o della synthwave alla Kraftwerk. L’opener, nonchè title track, in tal senso potrebbe essere la giusta sintesi delle due storiche band appena citate, coniugando l’elettronica con lo psych prog, il tutto sublimato da quel cantato di scuola teutonica, un po’ robotico, un po’ cibernetico. Erotiche percussioni di bossanova aprono “Twisted Kamasutra”, manco fosse la musica introduttiva di un qualche film porno degli anni ’70. Il ritmo è cosi rilassato, con forti rimandi a sonorità settantiane, vuoi anche per una voce, questa volta più calda e suadente, che prende le distanze da quella proposta in apertura. La musica poi fa poi tutto il resto muovendosi su ritmi decisamente compassati, e nel finale votati a sperimentalismi space rock. Un loop elettronico apre “Eldorado” (song le cui liriche prendono in prestito un testo di Edgar A. Poe), prima che la ritmica assuma toni ben più grevi e strizzino l’occhiolino ai Pink Floyd (soprattutto a livello vocale) lanciandosi in lunghi trip strumentali affidati alle sempre più dilatate e profonde melodie che caratterizzano questo pezzo e in generale questo esordio. Sperimentare è il mantra che contraddistingue i The Sun or the Moon e io non posso che esserne felice. Da questi suoni cosi ricercati può solo uscire tanta roba buona in grado di concretizzarsi nelle melodie orientaleggianti di “Julia Dream”, cover e tributo ai Pink Floyd da parte dei nostri, suonata cosi fedele all’originale da farla quasi sembrare loro. Ecco, l’originale del 1968 durava poco più di due minuti e mezzo, quella della band germanica otto, in quanto ripropongono il tema principale in loop aggiungendo in coda un bell’abrasivo bridge di chitarra. Suoni da videogioco anni ’80 per l’intro di “Trippin’ on Mars”, un pezzo fresco ed arrembante nel suo ipnotico incedere elettronico, tra chitarra, piano e synths. Il quartetto di Francoforte non finisce di stupire e con gli ultimi due pezzi, “Space Travel Agent” e “Quicksand”, trova modo di imbastire altri trenta minuti di musica avanguardistica assai accattivante, muovendosi in bilico tra eteree tastiere kraut-rock, ambient, dub, voci di pink floydiana memoria e chitarre sempre ispiratissime, in grado di catapultarci in uno stato di tranquillità surreale, tra visioni estatiche e viaggi interstellari in mondi lontani, che forse non esistono, se non nella nostra mente. (Francesco Scarci)

(Tonzonen Records – 2021)
Voto: 76

https://thesunorthemoon.bandcamp.com/album/cosmic-2