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giovedì 14 gennaio 2021

Blood Pollution - Raw Sovereignity

#PER CHI AMA: Thrash Metal, Motorhead
Non ho ben capito come mai la Wings of Destruction mi abbia riproposto un album del 2015, quando la band in questione ha peraltro già fatto uscire un nuovo lavoro. Detto questo, loro sono i russi Blood Pollution e l'album è 'Raw Sovereignity', uscito ormai sei anni fa. Una mezz'ora abbondante di suoni thrash'n roll per la band moscovita. Brani scanzonati, veloci, divertenti per una serata all'insegna di birra, wurster e crauti in compagnia degli amici, a partire dall'iniziale "Runaway" per poi proseguire attraverso pezzi più o meno interessanti, fino alla conclusiva "Tribes of Doom". Sapete per atteggiamento e proposta musicale chi mi hanno ricordato questi tre pazzoidi? Un ipotetico ibrido tra Motorhead, Tankard e primissimi Over Kill. Pezzi belli tirati, vocals impastate, chorus ruffiani e tanta spensieratezza. Brevi schegge impazzite come la seconda "Greetings From Nowhere", due minuti e mezzo di mosh indiavolato, tra schitarrate selvagge e una parvenza di assoli. Non grandi cose, ma tanta genuinità che forse andavano di moda 35 anni fa. Però che volete farci, il disco ce l'abbiamo fra le mani oggi, divertiamoci perlomeno. Ascoltare "Rocket Erection" è stato un tuffo nel passato quasi ad assaporare i primissimi vagiti dei Megadeth, con la voce del frontman a emulare l'esimio Dave Mustaine dei vecchissimi tempi. E poi ancora tonnellate di riffoni come non se ne ascoltava da anni con i miei pezzi preferiti identificati nella campanellosa "Monster Trucks Gone Wild", l'hard rockeggiante "Into the Abyss" e la conclusiva "Tribes of Doom", la traccia più lunga e strutturata del lotto, che mette in pista un po' tutte le influenze dall'heavy al punk passando attraverso il thrash concepito dal terzetto russo. Niente di serio, a parte puro rock'n roll. (Francesco Scarci)