Interviews

sabato 16 febbraio 2019

Doom:Vs - Dead Words Speak

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Death/Doom, My Dying Bride
Avevo recensito il primo e il terzo capitolo degli svedesi Doom:Vs, perchè non sfruttare quindi l'opportunità della ristampa da parte della Solitude Productions, del secondo 'Dead Words Speak', per dare lustro ad un album davvero interessante per la scena death doom? Vi ricordo che i Doom:Vs non sono altro che il progetto parallelo di Johan Ericson dei Draconian, ma questo dovrebbe ormai uscirvi dalle orecchie, per quante volte è stato ripetuto. Il bravo musicista svedese con la sua creatura si lancia nella sua personale rivisitazione del genere, sempre carico di una certa emotività di fondo che potrebbe accostare per certi versi questo progetto alla band madre, sebbene la compattezza di un riffing parecchio monolitico a tratti ridondante. La prima robusta "Half Light" dimostra la pesantezza ma anche la vicininanza dei Doom:Vs ai Draconian, grazie a quelle sue toccanti melodie di fondo o dall'utilizzo delle clean vocals da parte di Johan. Poi è un tuffo nella malinconia più disperata, quella che in cui il vocione growl di Johan ci accompagnerà in un viaggio all'insegna di tematiche legate alla tristezza e alla depressione. Pesante l'atmosfera solenne della title track, davvero dolorosa nel suo incedere, ma fantastica quando il buon Johan si adopera con i suoi splendidi vocalizzi puliti o nell'esecuzione di un assolo strappamutande da applausi. Un po' più ruvido l'attacco di "The Lachymal Sleep", ma anche qui il copione si ripete con un sound che abbina il death doom (non parlerei qui di funeral, non ci sono gli estremi) con parti goticheggianti o comunque pregne di una suggestiva atmosfera decadente che va a suggellare una prova che conferma le capacità esecutive del chitarrista dei Draconian. Se proprio vogliamo trovare dei momenti più oscuri nell'album, beh inevitabilmente vi citerei la cupissima "Upon the Cataract" e la decadente "Threnode", peraltro il brano più lungo del disco, due gemme di un doom più oscuro che chiamano in causa i primissimi My Dying Bride e gli Evoken. Insomma, se non conoscete ancora i Doom:Vs, questo è il momento giusto per fare incetta delle ristampe della Solitude Productions e apprezzare la disperazione effusa dal bravissimo Johan Ericson. (Francesco Scarci)

(Solitude Productions - 2008/2018)
Voto: 75

https://doomvs.bandcamp.com/album/dead-words-speak