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mercoledì 19 ottobre 2016

Leaving Passenger - When It's Done


#PER CHI AMA: Alternative Rock, Nickelback
Salite in auto e caricate nel vostro lettore 'When It's Done', EP di debutto dei francesi Leaving Passenger. Vi accorgerete che ad un certo punto non ricorderete più la vostra direzione; e questo sembrerebbe un bene se il vostro cervello è aggrovigliato almeno quanto il mio. L’album, composto di sei brani, è decisamente il prodotto di un’attenta e accurata selezione di musica alternative rock che vede nei Nickelback alcuni punti di riferimento per i nostri. Quindici giorni di ascolto intensivo valgono un plauso, perché non credo che farei a meno di nessuno dei sei pezzi qui inclusi, anche se prediligo maggiormente il primo, "Running Back" e l’ultimo, "Scream", per una questione di puro ritmo cardiaco (in mezzo addirittura una ballad, la title track e una semiballad, "Better Place"). Inizialmente avevo trovato il dischetto un po' monotono, dai primi ascolti infatti non emerge nessun diamante, un po’ l’accusa che spesso si fa a molti artisti, cioè quella di non avere la classica hit da classifica. Ma questo va letto anche da un altro punto di vista, sono sicuramente fedeli a loro stessi. E come scritto precedentemente, perché cercare un diamante quando i nostri transalpini te ne offrono sei? Avete presente quando la vostra ragazza monopolizza la radio in cerca di una canzonetta soft e iper trasmessa? Ebbene, quest'album potrebbe essere un valido compromesso tra il vostro e il loro genere. Un alternative rock dal piglio mainstream che scivola via mentre voi guidate, osservate il mondo, e loro suonano indisturbati, ammiccando qua e là anche a Hoobastank e Linkin Park. Credo che valga la pena averlo tra le scelte musicali personali, perché prima o poi vi capiterà quel giorno in cui avrete realmente bisogno di dimenticare la vostra direzione e di osservare il mondo senza che nessuno metta mano al lettore cd. Ricordo poi che 'When It's Done' è il loro EP d'esordio, auspico quindi che il quartetto parigino lavori duramente per ottenere in futuro i medesimi risultati, se non migliori, con lo stesso e acuto taglio di editing. Pochi brani, ma bellissimi. Bidimensionali. (Alpha Rotter)