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domenica 22 maggio 2016

Soundscapism Inc. - S/t

#PER CHI AMA: Post Rock Acustico
Soundscapism Inc. è il progetto solista di Bruno A., ex membro dei portoghesi Vertigo Steps, un duo che aveva riscosso un discreto successo nella scena ambient-prog rock un paio di anni fa. Sulla falsariga del precedente lavoro, l'instancabile polistrumentista lusitano ha deciso di alimentare la sua inesauribile fiamma per la musica ambient/post-rock dando alla luce questo piacevole ed affascinante album. Il tutto è contenuto in un semplice jewel case dai colori tenui, dove in copertina si staglia l'immagine di una inquietante bambola rotta da cui escono degli alberi, una simbologia semplice ma forte allo stesso tempo. Le nove tracce sono la prefetta colonna sonora di un film onirico e surreale, come se Lars von Trier gli avesse commissionato l'intera produzione musicale di un suo film che racconta di spazi infiniti, dove cielo e terra sembrano non poter mai toccarsi, o quasi si trattasse di due amanti condannati all'infelicità eterna. La traccia di apertura, "The Breath Of Life And All Things The Sky Looked Upon", ne è l'esempio lampante. L'intro è una semplice armonia di campanelle che sembra uscito da un libro di fiabe e la sua precoce scomparsa viene rimpiazzata da un arpeggio di chitarra carica di riverbero e delay. Il tutto ricrea l'aura ricercata dall'autore, nel frattempo una voce parla (in tedesco mi pare) con un suadente tappeto di sintetizzatori ad arricchirne la trama che diviene via via più corposa, fino alla conclusione improvvisa, lasciandoci inebriati e allo stesso tempo un po' ansiosi per la repentina interruzione. "The Quiet Grand" fa proprie le sonorità tipiche dei The Cure, tra chitarre acustiche di accompagnamento e riff leggeri e melanconici, fino ad un totale di tre sovrapposizioni a riempire completamente lo spettro sonoro di questa traccia, sospesa tra ambient, post-rock e dark/new wave. Alcuni passaggi non sono ben definiti e rischiano di rubare sinergia al brano. Le tastiere fanno da filler e si arrichiscono anche di un leggero pianoforte, giusto per non farci mancare nulla, completando il tutto con la massima cura. "Sommerregen" cambia direzione: infatti è il primo brano dove si vede la collaborazione di un collega di Bruno alla voce, tal Flávio Silva, inoltre subentrano le percussioni, assenti in precedenza. Nota dolente è proprio la gran cassa che apre il brano, la timbrica è un po' troppo marcata per un brano di questa fattura, ma fortunatamente l'entrata degli altri strumenti ne attutisce il tono. Il brano alla fine è piacevole e l'innesto del cantato lo rende più pop, e potrebbe competere senza problemi con la attuale produzione commerciale, anzi, ne alzerebbe anche il livello artistico. Il vocalist cavalca le armonie e ne segue la corrente, si lancia anche in divagazioni alla Bono Vox, e se le può pure permettere visto che tecnicamente regge il confronto. Forse strizza troppo l'occhiolino alle sonorità dei primi album della band irlandese, comunque niente di illegale da segnalare. Il cambio a tre quarti si contamina di country/folk e la batteria (elettronica) ne rovina le atmosfere, questo a dimostrare che la scelta dei suoni è sempre la base di una buona produzione. Peccato per questo pugno nei timpani, davvero. Le altre canzoni si mantengono su un buon livello, anche se a volte la ripetitività negli accompagnamenti in acustico potevano essere sostituiti da altro più originale. Vorrei infine segnalare "Tomorrow´s Yesterdays", song che spicca per una salto notevole in termini di contenuto e atmosfere. Insomma quest'album di debutto è sicuramente da segnalare per gli amanti del genere, ma anche per chi si vuole concedere una pausa da sonorità più impegnative a livello uditivo. Ascoltato con cura si potranno percepire mille sfumature; per il futuro speriamo solo che Bruno cambi approccio per la sezione ritmica, allora sì che potremmo ritenerci soddisfatti. (Michele Montanari)

(Ethereal Sound Works - 2015)
Voto: 70

https://soundscapisminc.bandcamp.com/releases