Interviews

giovedì 30 luglio 2015

Arise - The Beautiful New World

BACK IN TIME:
#PER CHI AMA: Swedish Death/Thrash, At the Gates, Carnal Forge
Arise...probabilmente il miglior album (sicuramente il mio preferito) dei Sepultura, ma anche una delle band svedesi più longeve (1992), che nel 2005 tornò sul mercato con il terzo lavoro, 'The Beautiful New World', dopo le prove opache dei primi due album. A distanza di due anni dal precedente 'Kings of the Cloned Generation', ecco uscire per la Spinefarm Records questo disco, che vede proseguire il gruppo scandinavo sulle stesse coordinate stilistiche (e con gli stessi risultati non esaltanti) tracciate dai precedenti album: swedish death metal, fortemente ispirato dalla corrente death-thrash che tanto ha spopolato nei primi anni 2000 e fortemente influenzato dai maestri di sempre, gli At the Gates su tutti, ma anche i primi Entombed e Dismember, senza peraltro non notare alcuni passaggi di “carcassiana” memoria. L’album, registrato agli StudioMega di Bollebygd (Svezia) e prodotto dagli stessi Arise e da tal Mr. Silver, consta di 11 pezzi, le cui caratteristiche principali sono: suonare veloci, aggressivi e con un minimo di substrato melodico a rendere il tutto più ascoltabile. I 45 minuti di questo “Splendido Nuovo Mondo”, fluiscono anche gradevolmente, tra tempi medi a la Hypocrisy e altri brani molto più tirati (simil Carnal Forge o The Haunted), mostrandoci una certa preparazione dei chitarristi, grazie ad assoli di pregevole fattura tecnico-stilistica. Tuttavia, arrivati in fondo, si prova un senso di vuoto, non ricordandosi assolutamente nulla di ciò che si è appena ascoltato, indice di quanto possa essere anonimo il presente lavoro. Il fatto poi, di avere un sound estremamente derivativo, ravvisa, ancora una volta, la totale mancanza di personalità e originalità dell’act scandinavo. Un’altra prova incolore, che non ne giustifica affatto l’acquisto. Se poi siete degli amanti del genere e ritenete utile rimpinguare la vostra discoteca con l’ennesimo album death/thrash, fate vobis. (Francesco Scarci)

(Spinefarm Records - 2005)
Voto: 50